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mercoledì 27 novembre 2013

La Barca e la Fede

Un giorno una piccola barchetta a vela vide entrare nel porto un’altra barca a vela, era magnifica, la sua velocità era famosa in tutto il porto ed a prua, su un lato, aveva inciso il suo nome, si chiamava “perseveranza”. La piccola barca iniziò a fare amicizia con quella barca tanto bella e dopo aver fatto amicizia gli chiese “Sei così bella! La tua velocità è famosa in tutto il porto, è vero che hai affrontato una terribile tempesta ma sei riuscita ad uscirne senza alcun problema?”.  La barca con la scritta “Perseveranza” le rispose “E’ vero sono molto veloce ma non è vero che sono uscita da una tempesta senza problemi,  le onde erano altissime, ho imbarcato tanta acqua ma proprio quando pensavo di stare per affondare, ho spiegato tutte le mie vele, un vento forte mi ha dato la spinta che stavo cercando, ho fatto un po’ di tempo ad avere paura, avevo tante onde enormi davanti a me e alcune volte ho avuto come la voglia di piegare le vele ed aspettare che la tempesta passasse da sola, ma sapevo che avrei riportato danni ben maggiori. Invece ho tenuto duro, mi sono fidata del vento e nonostante gli ostacoli fossero molti alti, dopo tante peripezie sono riuscita a mettermi in salvo..”.
La barchetta guardò la sua amica e le disse “Non prendermi in giro, una volta anche io mi sono fidata del vento, volevo solo iniziare ad avventurarmi in mare aperto, volevo cambiare la mia vita, volevo renderla simile alla tua, volevo anche io vedere i posti bellissimi che hai visitato tu, così appena ho sentito il vento ho spiegato le mie vele ma non mi sono mossa, il vento non aiuta mai nessuno…”. La barca con la scritta “Perseveranza” le rispose “Il vento non ti ha potuto aiutare perché te eri ancora legata con gli ormeggi al porto e per quanto lui potesse soffiare sulle tue vele non ha potuto darti la forza necessaria…”
Questa è solo una piccola storia ma il punto cruciale è che se chiediamo aiuto a Dio ma poi non abbiamo fiducia in Lui, non ci mettiamo nelle Sue mani e ci ostiniamo a voler risolvere i problemi da soli, lui non ci potrà aiutare. Le tempeste le troveremo sempre sul nostro cammino e non importa dove siamo o con chi siamo, i problemi purtroppo ci raggiungeranno sempre; lo stesso vale per la nostra vita; non possiamo voler passare una vita con Cristo e rimanere contemporaneamente attaccati alla nostra vita di prima.  Possiamo però superare tutto questo con l’aiuto di Dio, quello che ci viene richiesto è di mollare i nostri ormeggi  e fidarci del Signore; c’è anche un famoso detto che può riassumere tutto questo “Aiutati che il ciel ti aiuta”, il tutto parte da noi, se non ci facciamo aiutare, nessuno lo potrà fare.

Esodo 4:17

E Mosè disse all’Eterno: "Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato, e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; giacché io sono tardo di parola e di lingua". E l’Eterno gli disse: "Chi ha fatto la bocca dell’uomo? o chi rende muto o sordo o veggente o cieco? non son io, l’Eterno? Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca, e t’insegnerò quello che dovrai dire". E Mosè disse: "Deh! Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!" Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: "Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E per l’appunto, ecco ch’egli esce ad incontrarti; e, come ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo. Tu gli parlerai, e gli metterai le parole in bocca; io sarò con la tua bocca e con la bocca sua, e v’insegnerò quello che dovrete fare.  Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca, e tu sarai per lui come Dio. Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi".

Questo brano dell’Esodo mi ha aiutato tante volte a vedere l’amore che Dio ha per noi, la Sua voglia di trovare sempre una soluzione per aiutarci.
La frase che mi ha colpito maggiormente è “Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: "Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita?”, in questa frase si vede come Dio faccia di tutto per andare incontro a Mosè e si evince la voglia che ha il Signore di farci superare i nostri ostacoli.
Anche noi possiamo fare la stessa cosa che fa Mosè, parliamo con Dio, preghiamo il Signore di venirci incontro, Lui sa bene quali sono le nostre paure, se ci troviamo in mezzo ai problemi e vediamo una via d’uscita che però fatichiamo ad intraprendere e magari non riusciamo ad intraprendere, non sentiamoci come sbagliati perché le nostre forze sono venute meno.
Perseverare, non vuol dire essere invincibili, può capitare che alcune volte ci vengano messe davanti delle soluzioni ad alcuni problemi che non riusciamo a seguire e qual’ora dovesse succedere, la cosa migliore da fare è chiedere aiuto al Signore.
Capisco che come tema può essere difficile almeno quanto è difficile spiegarlo, però mi è capitato parecchie volte di sentire persone che per uscire da un problema se ne sono creati altri mille, con il risultato o di sentirsi abbandonati da Dio o di non sentirsi all’altezza del Suo aiuto; come in tutte le cose, anche su questa tematica a mio parere ci vuole moderazione.
Se sto passando un momento difficile e dopo aver pregato e rafforzato la mia fede in Dio mi si presenta un’occasione per risolvere tutto, non è detto che riesca a seguire al meglio quella strada, avere Fede in Dio non vuole necessariamente dire “lanciarsi nel vuoto tanto Dio mi sostiene”, abbiamo un intelligenza e dei limiti e sono entrambe cose che dobbiamo costantemente tenere in considerazione.
Ci vuole moderazione, perché se è vero che alcune soluzioni non riusciamo ad intraprenderle perché ci sembrano troppo complicate, non dobbiamo neanche fare l’opposto, ossia per uscire da questo problema chiedo aiuto a Dio ma voglio uscirne senza alcuna fatica. Dobbiamo come sempre guardare dentro di noi, capire in che modo vogliamo uscire da una situazione e poi pregare il Signore perché ci aiuti e ci stia accanto, molte volte non ho risolto i miei problemi ma ho sempre sentito la presenza di Gesù da parte a me.

Matteo 6:26
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?

Questo è solo uno dei versetti che mi aiutano tutti i giorni a perseverare nella strada che porta a Dio, fa parte di quei versetti che ti vengono in mente quanto senti che stai per scivolare, quando senti che stai attraversando un periodo talmente confusionario che puoi sentirti abbandonato o messo da parte, sono come sempre le parole del Nostro Salvatore Gesù Cristo che ci danno le istruzioni per vivere al meglio.
Quello che uno può erroneamente pensare da questo versetto è che la soluzione migliore è quella di stare fermo e mettersi nelle mani di Dio, tanto solo con la Fede è scritto che mi darà da mangiare. Ma lo sforzo iniziale deve essere sempre nostro, siamo noi che per primi dobbiamo allungare una mano ed afferrare quella di Gesù che è sempre vicino a noi e vuole stare con noi, siamo noi che per primi dobbiamo accettarlo completamente nella nostra vita, solo tramite la preghiera, la fede e lo studio della Sua Parola possiamo veramente conoscere il Suo amore e la Sua misericordia.
Capisco che molti di voi mi hanno già visto scrivere sull’argomento della fede e persone  più autorevoli di me ha già scritto libri interi, questa mia visione vuole essere solo un aiuto in più a chi come me, ogni tanto rischia di perdersi, rischia di sentirsi sbagliato o fuori posto, insomma persone che hanno da poco subito il risveglio e penso che serva esaminare costantemente l’amore di Dio per accrescere sempre di più la nostra Fede in Gesù, poiché è l’arma più forte che abbiamo alla quale aggrapparci per superari i molti problemi difficili che la vita ci mette davanti.

Amen


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