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venerdì 1 dicembre 2017

Restando in Attesa




Guardando internet, la televisione o leggendo un giornale mi capita molte volte di restare senza fiato davanti al male e al desiderio di potere che acceca l'uomo.

Molte volte sembra di vedere un film drammatico dove ognuno di noi interpreta la parte dell'attore che è costantemente alla ricerca della felicità in mezzo a tante illusioni e che raramente la raggiunge per qualche breve e insignificante istante.

Quello che ci spinge a cercare fama, potere e stabilità, alle volte è la nostra disperazione o per meglio dire la paura di aprire gli occhi e chiederci "Ma dove mi condurrà tutto questo?!"

Viviamo guardando avanti, contemplando il successo tanto desiderato e rincorriamo quelli che sono i nostri traguardi, ma quotidianamente, allontaniamo da noi il pensiero che ogni minuto che stiamo vivendo non tornerà mai più.

Ci sentiamo eterni e forti riguardo ai nostri progetti e siamo così tanto impegnati a rincorrere la nostra idea di felicità che ci perdiamo tutto il viaggio.

Ognuno di noi ha giustamente degli obiettivi, di per se è una cosa normale e logica.
E' nella natura dell'uomo avere un progetto da seguire. 

L'unico nostro grosso problema è che sebbene siamo chiamati da Dio a vivere un meraviglioso progetto, che comprende la nostra felicità eterna, preferiamo invece sprecare la vita a cercare una felicità terrena che non ci porta da nessuna parte.

... voglio finire gli studi!
... voglio la patente!
... voglio una macchina tutta mia!
... voglio divertirmi ogni giorno!
... voglio fare tutto quello che mi piace!
... voglio un lavoro dove faccio quello che voglio 
... voglio guadagnare quello che mi serve!
... voglio tranquillità!
... voglio una moglie o un marito!
... voglio una casa tutta mia!
... voglio una famiglia felice come quella della pubblicità!
... voglio il successo!
... voglio il controllo della mia vita!!!!!

Tantissimi voglio! Alcuni discutibili e altri invece giusti e ponderati ma c'è una cosa che stiamo tralasciando in tutto questo, l'unica persona che è il tutto e che da veramente un senso alla nostra vita è solo Gesù!

Matteo 16:26
Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?

in più parti la Parola di Dio ci mette in guardia da quelli che sono i nostri obiettivi.
Il Signore ci sta dicendo nella maniera più chiara possibile che senza di Lui stiamo vagando a vuoto in questo mondo.

E non solo ce lo dice in un versetto ma ce lo raffigura con una parabola.

Luca 12:15-21
Poi disse loro: «State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall'abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita». 16 E disse loro questa parabola:
«La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; 17 egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: 18 "Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, 19 e dirò all'anima mia: 'Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti'". 20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?" 21 Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio».


Questo vale per ogni cosa della mia vita. 

Siamo così impegnati a voler ottenere ciò che vogliamo, che non ci rendiamo conto che Gesù cammina accanto a noi ogni giorno, che ci da la forza di superare gli ostacoli ed un motivo per andare avanti.

Riusciamo a volte ad ottenere ciò che vogliamo, ma siamo sicuri che è sempre la cosa giusta per noi?

Guardandomi indietro, nel mio passato, vedo molte scelte sbagliate, situazioni in cui avrei potuto fare meglio e davanti a me non posso vedere.
Posso presupporre, tirare a indovinare ma non so con certezza cosa accadrà.

E del mio presente? Niente! Siamo talmente impegnati a guardare al mistero del nostro futuro da gettare via letteralmente il nostro presente.

I giorni passano, i traguardi li superiamo o li perdiamo, non ha importanza!

Ogni volta che ci divertiamo in discoteca, beviamo, mangiamo, compriamo quello che vogliamo ci dona sicuramente la felicità. 

Ma la domanda allora potrebbe non riguardare se ho ottenuto davvero quello che voglio ma piuttosto chiedermi "Quanto dura la felicità di un traguardo?" 

Un giorno... Una settimana...Un anno...??

Nessuno di noi può dire di non avere una cassetto in casa pieno di cianfrusaglie che per un breve secondo della propria vita sono state le protagoniste di un desiderio.

Magari per un battito di ciglia, ma le abbiamo desiderate, abbiamo lavorato per ottenerle, ne abbiamo gioito, ma il tempo è passato, le cose avute prima sono diventate antiquate e così via! Altri desideri e altri traguardi.

Macchina, computer, cellulari, vestiti, scarpe, nei casi più problematici fidanzate o fidanzati nel peggiore dei casi mogli o mariti.

Sempre forte in noi il desiderio del cambiamento, di ciò che vogliamo, del fare di testa nostra senza ascoltare Dio che mentre stiamo facendo la scelta sbagliata ci urla in orecchio:

Isaia 55:6-9
6 Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare;
invocatelo, mentre è vicino.
7 Lasci l'empio la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui,
al nostro Dio che non si stanca di perdonare.
8 «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
né le vostre vie sono le mie vie»,
dice il SIGNORE.
9 «Come i cieli sono alti al di sopra della terra,
così sono le mie vie più alte delle vostre vie,
e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.

E' come se ci stesse dicendo:

"Non lo fare! Aspetta! Quella cosa ti farà male! Te la darò Io al momento opportuno, quando sarà perfetta per te e sarà migliore!"

Ma no! Non ce la facciamo! Non ascoltiamo!

Proprio come bambini piccoli sbattiamo i piedi e diciamo "Io quella macchina la voglio subito, anche se mi indebito! Devo avere per forza l'ultimo modello di cellulare! Per comperare quel vestito mi indebiterò ma deve essere mio; subito! Lo so che non è l'uomo o la donna per me ma non voglio stare solo o sola!" quanti altri esempi si potrebbero fare!?

Ed è così che senza aspettare i tempi precisi del Signore, facciamo di testa nostra e... Sbam!

Cadiamo, ci facciamo male!

E a quel punto? Cosa fa Dio? Ci rinfaccia che ce lo siamo meritati? Che dovevamo ascoltarLo? Che è troppo tardi?

Assolutamente no! Dio ci Ama.

Ed è proprio quando i nostri traguardi si distruggono, quando la monotonia della nostra vita si ripete all'infinito che la Parola di Dio ci ricorda, che Gesù la direzione giusta ce l'ha scritta in diversi punti della Bibbia:



Proverbi 16:3

e i tuoi progetti avranno successo.
Affida al SIGNORE le tue opere,

Filippesi 4:6
Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.


Matteo 6:33
Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.
Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.



Giovanni 14:6
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Ce ne sono molti altri e tutti meravigliosi.

Cerchiamo quindi il Regno di Dio mettendo ogni desiderio e preoccupazione nelle Sue mani, con la certezza che ogni cosa ci verrà data al momento opportuno.

Impegniamoci a seguire Cristo, ad amare il prossimo, a perdonarci ed a incoraggiarci a vicenda perché presto Gesù tornerà e allora ogni cosa avrà fine e saremo pronti a vivere veramente felici in eterno:


Apocalisse 21:1-4
1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. 2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».



Apocalisse 22:20
Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!»Amen! Vieni, Signore Gesù!


Amen!
Giovanni

venerdì 17 novembre 2017

La Magnifica Battaglia



1 Pietro 4:1

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato,

Un versetto che ci fa indubbiamente molto riflettere.

Ci porta all'attenzione la sofferenza di Gesù. Con la frase "ha sofferto nella carne",  Il pensiero va giustamente alla sofferenza dell'atto di sacrificio ed eroismo che è stata la crocifissione di Gesù. 
Leggendo la Bibbia però, si nota che questa "sofferenza nella carne" comprende molto altro.

Matteo 26:36-42

36 Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». 37 E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. 38 Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». 39 E, andato un po' più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». 40 Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me un'ora sola? 41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 42 Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà».

Sotto ogni aspetto questo episodio ci fa vedere la sofferenza mortale del Nostro Salvatore, in particolare il versetti 38 e 41 descrivono molto bene la fragilità umana:

Matteo 26:38,41

38 Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me»

41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole»


Sotto ogni aspetto la sofferenza umana è molta e causa dolore.

Molti di noi quando hanno un grosso ostacolo davanti, passano un periodo difficile o di sofferenza tendono ad incolpare Dio.

Penso che ognuno di noi sappia molto bene cosa intendo, incolpiamo Dio della nostra sofferenza momentanea, di non vederLo agire in una situazione che ci sembra disperata e molte volte ci chiediamo il perché "non fa nulla". 

Il nemico ci gioca molto su questi pensieri, ce li sussurra apposta all'orecchio per tentare di allontanarci da Dio, ma è proprio in quel momento che con molta preghiera e studio della Biibia, la Parola del Signore ci viene in aiuto.

Alla luce di quanto detto, riflettiamo nuovamente sul versetto iniziale

1 Pietro 4:1

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato,

Che cosa possiamo scorgere in quel "anche voi armatevi dello stesso pensiero"?

Ricordiamoci che Pietro, in questo passo, sta parlando di sofferenza mortale.

Gesù non ci ha mai detto che la vita sarebbe stata una passeggiata, che una volta con Lui le cose sarebbero migliorate sempre e costantemente e tutto sarebbe stato un susseguirsi di felicità, risate e serenità senza alcun tipo di problema.

Gesù ci ha promesso invece di essere con noi in ogni difficoltà, di lottare al nostro fianco e di donarci il perdono dei peccati e la vita eterna; ma in questa vita i problemi purtroppo ci sono e purtroppo ci saranno sempre.

Anche noi quindi, armiamoci dello stesso pensiero di rinunciare al peccato e seguire Dio nonostante le difficoltà, stando fermi nella fede in Lui, sapendo che dietro ad ogni colpo che Satana ci infligge, Dio ha pronta una soluzione perfetta che metterà in opera sempre al momento più giusto.

Fidiamoci di Dio, della Sua volontà perfetta e dei Suoi tempi perfetti!

Concludiamo questa riflessione, leggendo e riflettendo per intero anche sul secondo versetto di 1 Pietro 4 che va a concludere la parte iniziale del discorso:

1 Pietro 4:1,2

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato, 2 per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio.

Scegliamo dunque, ogni giorno, di smetterla di seguire il mondo con le sue gioie che non valgono niente se non metterci sempre nei guai facendoci girare come le trottole tra problemi, pericoli e dipendenze senza avere nessuna meta.

Mettiamo tutti noi stessi nel scegliere di farci cambiare ogni giorno in meglio da Gesù e seguirLo con tutto il cuore, ben sapendo che dietro ad ogni battaglia, sarà Lui a tenerci stretti indicandoci la via da seguire.

Amen

Giovanni

sabato 30 settembre 2017

Riflessione di una Preghiera


Non è sempre facile vivere una vita di fede alla continua ricerca di Gesù e del Suo Regno.

Più ti interessi a Lui e studi la Bibbia e più il tuo spirito e la tua mente si abbandonano alla grande sicurezza e serenità che solo l'amore di Dio può dare all'uomo.

Quando nella tua giornata ti incontri con Dio, abbassi la testa, chiudi gli occhi e ci parli, non hai altra sensazione che lo stare bene. In quel momento hai la sicurezza di parlare con la persona che più di tutti nell'universo tiene a te, il Suo Amore per te non ha limiti ed è questa certezza meravigliosa che ti coccola e ti ridona vita anche nelle situazioni più difficili.

Non tutte le preghiere però sono fatte di sorrisi, ci sono alcune preghiere in cui sfoghi la tua rabbia per una situazione che ti ha lasciato senza difese di fronte al mondo o altre volte piangi, soffri ed esprimi a Dio tutto il tuo dolore. Quando tra le lacrime ed i singhiozzi del pianto Gli dici "Mio Re! Dove sei? In questo momento terribile, in mezzo alle difficoltà non riesco più a sentirti" 

E' in quei momenti che ti manca il fiato, la paura ti attanaglia lo stomaco e non senti più la terra sotto ai piedi, ti sembra di continuare a cadere senza più fermarti.

Il dolore o la rabbia possono durare ore come giornate intere, preghi, ti sfoghi, chiedi spiegazioni ed aiuto e forse in alcuni momenti sei tentato di abbandonare Dio, di prendertela con Lui, sopratutto in quel momento in cui Satana ti sussurra all'orecchio "Dio non ti sta ascoltando! Dio non ti ama! Se Dio ti amasse tutto questo non succederebbe!..." 

La cosa meravigliosa in tutto questo è che il Signore non ti ha abbandonato e non ti abbandona mai. Lui non ti molla un secondo, è vicino a te quando digrigni i denti dalla rabbia e la frustrazione ti acceca, ti tiene la mano e ti abbraccia quando piangi in preda alla disperazione e alla ricerca di una risposta.

In quei momenti è Satana quello che ti tenta veramente. 
Prima ti mette davanti un'ostacolo e poi fa il possibile per creare un dubbio nella tua mente un pensiero malvagio con il solo scopo di allontanarti da Dio.

Ma come ti puoi difendere da tutto questo? Non dico in maniera teorica tipo "Dio ti darà la forza!" e finisce lì.

Praticamente come avviene tutto ciò? 

Ti senti solo, hai perso il lavoro, non hai abbastanza soldi per arrivare alla fine del mese, hai una malattia, hai perso una persona... e quanti altri ostacoli Satana ci può mettere davanti?!?

Come interviene il Signore in questi casi?

La Bibbia ci dice:


Giacomo 4:7

Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

Tieni duro! Non abbandonare il Signore, nonostante tutto e tutti intorno a te, ti stanno dicendo che senza Dio la tua vita sarebbe migliore. 

Dobbiamo resistere alla prova!! 
Dio è da parte a noi e l'unica vera serenità possiamo trovarla nella fede. 

La fede però se resta teoria, non serve! 
Il mio Re è un Dio Pratico! 

La mia fede non esiste se non posso dare una risposta decisa a questa domanda:

Gesù può veramente cambiare questa situazione? Può veramente aiutarmi a vivere meglio?


Non sempre le situazioni migliorano, sopratutto quelle più gravi. Tuttavia se sono convinto che il mio Dio può cambiare ogni cosa, devo avere fede! 

Non sempre bisogna cambiare una situazione, alcune volte la pace la posso trovare solo abbandonandomi a Dio e permetterGli di cambiare anche il mio modo di vivere un problema.

Ho bisogno di un lavoro? Dio ha il potere di darmelo e si prende cura di me
Ho fame? Dio ha il potere di farmi mangiare e mi aiuterà
Mi sento solo? Dio mi aiuterà a trovare qualcuno o mi darà la forza di accettare la mia solitudine

Il tutto deriva e viene spiegato dalla fede. 
Non devo più dare spazio a Satana ed ai dubbi che mi mette in testa. Dio ha sempre ogni cosa sotto controllo e se alcune volte le cose non vanno come dico Io, per quanto difficile da sopportare, devo avere la certezza che Lui sa come andrà a finire ogni situazione ed ha perfettamente in mente un modo per darmi forza, speranza, pace ed autocontrollo. 

Questa è la forza della fede! Non sempre i miei bisogni materiali vengono soddisfatti, Gesù non ha mai detto che questa vita sarebbe stata facile, anzi ci ha detto proprio il contrario:

Matteo 10:16
«Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

Come timide e indifese pecorelle siamo in mezzo ad un branco di lupi!!

Chiediamo perciò aiuto al Signore di resistere alle tentazioni di Satana in questa vita e chidiamoGli la forza e la pazienza di mettere ogni nostro desiderio e attenzione nella nuova vita che donerà Gesù al Suo ritorno.
Quando tornando in questo mondo si avvicinerà a noi e ci dirà all'orecchio "Caro figlio mio! La battaglia è finita! Ti dono la vittoria sul peccato e la gioia eterna nel Regno dei cieli. Ora non dovrai più combattere, il male è sconfitto!"

La Bibbia lo dice ancora meglio ed in maniera più profonda:

Apocalisse 21:3;4

 3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».


Che il Nostro Re e Signore Gesù Cristo ci aiuti a rialzarci dopo ogni caduta, a rafforzarci dopo ogni combattimento ed a farci confidare profondamente in Lui in ogni situazione.

Amen

Giovanni

venerdì 14 luglio 2017

TRE AMICI NELLA FORNACE



Daniele 3:28
Nabucodonosor prese a dire: »Benedetto sia il Dio di Sadrac,di  Mesac e di Abed-nego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui; hanno trasgredito l'ordine del re e hanno esposto i loro corpi alla morte, piuttosto che servire e adorare altro dio all'infuori del loro."

Nabucodonosor a quel tempo era l'imperatore di babilonia. Dopo la deportazione del popolo giudeo da Gerusalemme avvenuto nel 570 a.c,fece costruire una statua d'oro massiccio che lo ritraeva e decretò una legge che obbligava tutti i sudditi del suo enorme impero ad adorare solo e unicamente la statua vietando assolutamente a chiunque di pregare o invocare qualsiasi altro dio.

Mentre ogni sorta di strumenti furono suonati per l'adorazione della statua e tutto il popolo si inchinò davanti ad essa; tre giudei, si rifiutarono di inginocchiarsi in adorazione ma stettero in piedi, retti e senza paura.

Loro sapevano bene che c'è solo un Dio e non si sarebbero mai permessi neanche di inchinare la testa all'idolo d'oro fatto da mani d'uomo, ben sapendo che la statua con il tempo sarebbe scomparsa al contrario del Signore che invece è sempre presente e vive in eterno.

La conseguenza di tale disubbidienza al decreto imperiale ebbe come pena l'andare incontro ad una sentenza di morte tramite una grande fornace accesa che incuteva terrore al solo sguardo.


I tre amici ebrei ebbero anche una seconda opportunità di inchinarsi davanti alla statua, ma nulla cambiò; la loro formazione che ebbero nell'infanzia  e la loro fede stabile e incorruttibile, li fece negare la proposta del re dicendo:

" Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re.Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l'immagine d'oro che tu hai fatto erigere" (vv. 17-19)

La fornace fu alimentata sette volte di più che precedentemente e il fuoco divampava al suo interno,incutendo paura e terrore. 

I tre ebrei furono legati e gettati nella fornace, ma le promesse di Dio in quel momento si avverarono:

Isaia 43:2
quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà


Un grandissimo miracolo accade. Il popolo e l'universo intero stavano attenti al grande avvenimento che si stava manifestando.

Proprio in quel momento ogni legge fisica, umana e materiale fu infranta sotto gli occhi dei presenti e i tre amici non solo non perirono, ma camminarono tra le fiamme,slegati e pieni di spirito!. 

Il re ad un certo punto; pieno di stupore, notò che nella fornace apparve un quarto personaggio che descrisse come:

Daniele 3:25
"«Eppure», disse ancora il re, «io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senza avere sofferto nessun danno; e l'aspetto del quarto è simile a quello di un figlio degli dèi."


 "simile al figliol d'uomo" traducono altre versioni della Bibbia, comunque sia, se andiamo a leggere qualche capitolo più avanti nel libro di Daniele e in tutta la Bibbia, notiamo che questa affermazione viene attribuita a Gesù Cristo,il figlio di Dio. 

I tre amici si fidarono ciecamente di Dio ed egli li liberò e restò accanto a loro anche in un momento così terribile come la prova che dovettero affrontare nella fornace.

Grazie a questa fede,loro dimostrarono a tutti i presenti di allora ed a noi attraverso la Bibbia, chi è il vero Dio di tutto l'universo.

- LA CHIAMATA DI OGGI:

Al giorno d'oggi ,Cristo chiama i credenti a superare le dure prove che gli aspettano. 
Come in passato, anche al presente, ci sono persone che si affidano con tutto il cuore al Signore, in ogni istante così come nei momenti più difficili o complicati della loro vita e sono pronte a testimoniare del suo grande amore esclamando: " Ecco, il nostro Dio, che serviamo..."

Questi tre amici non furono dei supereroi come possono essere quelli della Marvel o di altri film o fumetti, ma persone umili che accettarono la chiamata divina: 

Isaia 6:8
[...] Chi manderò e chi andrà per noi?[...]


Satana in ogni tempo e in ogni luogo ha cercato durante tutta la storia dell'uomo, e cerca ancora tutt'oggi, di sterminare i figli di Dio, perché è a conoscenza che il messaggio di Dio risveglia anche le menti più addormentate e perse nel peccato.

Tramite fornaci,camere a gas,fosse di leoni e molto altro ha cercato di azzittire la voce della verità.

"Questo è il più grande lavoro" dice Elen G. White riguardo all'evangelizzazione "e anche il più nobile". Non ci dobbiamo preoccupare se ci insultano o si beffano dei nostri pensieri o delle nostre parole riguardo a Dio,in questi momenti dobbiamo ricordare che non siamo soli: Lui è con noi, sempre.


I tre amici non caddero davanti al pericolo della morte perché sapevano di avere Dio vicino e in ogni momento si ricordarono le parole incoraggianti che tutt'ora Dio ci ripete:

Isaia 41:10
non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio;
io ti fortifico, io ti soccorro,
io ti sostengo con la destra della mia giustizia.
Tu, non temere, perché io sono con te;


Essi dimostrarono chi è il vero Dio e anche il re alla fine esclamò:

Daniele 3:28
Nabucodonosor prese a dire: «Benedetto sia il Dio di Sadrac, di Mesac, e di Abed-Nego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l'ordine del re, hanno esposto i loro corpi per non servire né adorare alcun altro Dio che il loro.

Come i tre compagni dovettero affrontare un momento difficile, anzi terribile nella loro vita; anche oggi viviamo momenti non facili e alcune volte estenuanti. 

Al presente siamo chiamati allo stesso modo come nel passato,in tempi diversi e in circostanze diverse, ma con lo stesso messaggio: 

Far glorificare il Signore e far sapere chi è il vero Dio


Amen

Emanuel

venerdì 7 luglio 2017

!!!ATTENZIONE: AVVERTIMENTO IMPORTANTE!!!




Genesi 6:17-22
17 Ecco, io sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni essere in cui è alito di vita; tutto quello che è sulla terra perirà. 18 Ma io stabilirò il mio patto con te; tu entrerai nell'arca: tu e i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te. 19 Di tutto ciò che vive, di ogni essere vivente, fanne entrare nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. 20 Degli uccelli secondo le loro specie, del bestiame secondo le sue specie e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due di ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita. 21 Tu prenditi ogni sorta di cibo che si mangia e fattene provvista, perché serva di nutrimento a te e a loro».
22 Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli aveva comandato.

Iniziamo oggi con questi versetti tratti da Genesi che descrivono l’avvertimento che il Signore diede prima della distruzione della terra, c'è molto su cui riflettere su questa vicenda. Potremmo pensare quanti presero in giro Noè, a tutto quello che dovette sopportare e come riuscì a far fronte ad ogni singolo problema, ma la riflessione di oggi tratterà l'avvertimento che il Signore da all'uomo.
In questo caso Dio parlò a Noè e lo avviso che il diluvio sarebbe iniziato e che le acque avrebbero distrutto l'intero pianeta e gli umani di quel tempo.

Sappiamo dalla Bibbia, si salvò solo Noè grazie alla fede che quest’ultimo aveva in Dio, diversamente da tutti gli altri esseri umani che popolavano il pianeta a quel tempo.

Dio diede un'avvertimento all'uomo; Noè fu il solo ad ascoltarlo e si salvò grazie alla sua fede.

Anche nel Nuovo Testamento troviamo un avvertimento su un altro fatto storico già avvenuto e documentato:

Matteo 24:15
15 Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!)

In questi versetti Gesù mette in guardia i suoi discepoli da qualcosa che dovrà avvenire qualche anno dopo ma che fu predetta dal profeta Daniele molto tempo prima. Andiamo a leggere di cosa si tratta:

Daniele 9:27
Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore.

Con il senno di poi, possiamo affermare che questo versetto parla della distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 70 D.C. Le parole che più ci fanno capire che si sta parlando di questo fatto storico sono “farà cessare sacrificio e offerta”. 

Con la distruzione di Gerusalemme, gli ebrei non poterono più offrire sacrifici e offerte che venivano fatte in quel luogo, per la precisione nel tempio, come indicato nell'Antico Testamento, ad esempio nei primi capitoli di Levitico.

Il Devastatore è il nome che Daniele usa per indicare l’esercito romano, comandato a quei tempi dal Generale Tito che distrusse e rase al suolo Gerusalemme e il Tempio del Signore.

Chi credeva in Gesù, e prestò attenzione ai Suoi avvertimenti e alle sue parole scampò a questa tragedia e riuscì a vivere. Infatti Gesù disse:

Matteo 24:16-20
16 allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; 17 chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere quello che è in casa sua; 18 e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste. 19 Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! 20 Pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno né di sabato; 

Queste parole furono scritte da Marco nell'anno 55 D.C e da Matteo e Luca tra la fine degli anni 60 e 80 D.C. A parte Luca, sul quale qualche scettico potrebbe avere dei dubbi visto che il suo Vangelo fu scritto in quegli anni, Marco e Matteo scrivono le Parole di Gesù prima che la distruzione di Gerusalemme ebbe inizio.

In aggiunta, come altra prova concreta abbiamo diverse cronache dell’epoca e citazioni storiche che riportano quanto segue:

- I Cristiani sin dal principio del 66, sotto la guida del vescovo di Gerusalemme Simeone e memori delle profezie di Gesù (Mt., XXIV, 15), lasciarono   Gerusalemme e si rifugiarono in Pella al di là del Giordano e distante 100 km da Gerusalemme (I. SCHUSTER – G. B. HOLZAMMER, Manuale di Storia   Biblica. Il Nuovo Testamento, vol. 2, parte II, Torino, SEI, II ed., 1952, p. 911).

- Eusebio di Cesarea (265 - 340) che fu un vescovo e scrittore greco antico, padre della Chiesa,  ricorda che i cristiani che vivevano a Gerusalemme   all'epoca fuggirono al momento del ritiro di Gaio Cestio Gallo, quattro anni prima dell'assedio.

Ma cosa c’entra tutto questo con noi del XXI secolo? Nella Bibbia ci sono molte altre profezie. Molte si sono già avverate e poche altre si devono avverare ma c’è un avvertimento che somiglia molto a quelli che abbiamo appena letto e al quale dobbiamo dargli la giusta importanza:

Matteo 24:36-44
36 «Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo. 37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. 38 Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39 e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. 40 Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; 41 due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. 42 Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. 43 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. 44 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.

Gesù ci lascia questo avvertimento sempre nello stesso capitolo di Matteo (ma anche in molte altre parti della Bibbia). Un avvertimento molto simile agli altri. Lo vediamo in maniera molto chiara dal fatto che cita Noè e il diluvio universale. 

L’avvertimento tratta essenzialmente del nostro tempo o meglio dire dell’ultimo. 
Ci sono molte religioni cristiane, che hanno più o meno credenze diverse riguardo all'adorazione, alla vita cristiana ed a come ci si debba preparare, ma una cosa è certa e condivisa da tutti i cristiani.


UN GIORNO GESÙ’ TORNERÀ’ E METTERÀ’ FINE A QUESTO MONDO.

Per concludere, abbiamo dei versetti tratti dalla Seconda Lettera di Pietro che non hanno bisogno di molti commenti, ma il messaggio sul ritorno di Gesù è reso in maniera chiara, citando nuovamente la distruzione del mondo avvenuta con il diluvio universale.

2Pietro 3:3-10
3 Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi 4 e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».
5 Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; 6 e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; 7 mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.
8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

Molti non credono nel ritorno di Gesù, anzi prendono in giro la Bibbia e chi ci crede. 
Proprio come fecero gli uomini prima del diluvio che non vollero ascoltare il Signore e grazie alla loro malvagità perirono nelle acque; e come gli abitanti di Gerusalemme che non credettero alle Parole di Gesù e morirono nella distruzione della città.

Oggi abbiamo questo avvertimento e proprio come in passato, il Signore dona la libertà ad ognuno di noi di credere oppure no alla Sua Parola. 

Tuttavia il consiglio che ci viene dato è il seguente:

2Pietro 3:17-18
17 Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; 18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.

Cresciamo nella conoscenza di Gesù, attraverso la preghiera, la lode e lo studio della Sua Parola.

Amen

Giovanni

sabato 8 aprile 2017

LA MENTE E L'AZIONE




Apocalisse 14:9-11
9 Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, 10 egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello». 11 Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte.

Leggendo i versetti che parlano dei segni dei tempi che si susseguiranno prima della fine del mondo, troviamo il messaggio del “terzo angelo”, ossia il terzo messaggio che tratta le fasi salienti della fine del mondo.

Il versetto 9 è quello che mi ha incuriosito più di tutti “«Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano”, notiamo come il marchio non si presenti sulla fronte e sulla mano ma “sulla fronte o sulla mano”. Questo aspetto insignificante ci può far riflettere molto su quelle che sono le cose a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione.

Nella Parola di Dio troviamo diversi punti in cui si parla di fronte e mano:

- Deuteronomio 6:4-9
4 Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE.
5 Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. 6 Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; 7 li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 8 Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi 9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città.

- Deuteronomio 11:18-21
18 Vi metterete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e ve le metterete sulla fronte in mezzo agli occhi; 19 le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai in viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; 20 le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte delle tue città, 21 affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri siano numerosi come i giorni dei cieli al di sopra della terra.

Anche Gesù nelle Sue parabole usa le stesse espressioni:

- Matteo 5:30
30 E se la tua mano destra ti fa cadere in peccato, tagliala e gettala via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo.

- Matteo 18:8
8 Se la tua mano o il tuo piede ti fanno cadere in peccato, tagliali e gettali via da te; meglio è per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.

- Luca 10:27
Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso»

In tutti i contesti vediamo come Il Signore ci dica di stare molto attenti alla nostra mente, cioè a quello che pensiamo e alla nostra “mano” ossia alle nostre azioni.

Ci viene ripetuto più volte di tenere bene in mente i Suoi comandamenti perché solo con la guida della Sua parola possiamo conoscere la strada da seguire e le cose da evitare.

Lo stesso vale per le nostre azioni, la nostra fede e la Parola di Dio devono diventare parte integrante di ciò che facciamo, una volta appreso ciò che è bene dobbiamo fare il possibile per perseverare e rispettare ciò che il Signore ci ha detto.

Certo la fede in Gesù ed il Suo Sommo Sacrificio, per chiunque crede, copre le nostre colpe:

- Galati 2:16
sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.

Ma tuttavia in più parti della Bibbia, come nei versetti che abbiamo visto, ci viene ripetuta l’importanza di seguire le leggi di Dio.

- Deuteronomio 5:29
Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, affinché venga del bene a loro e ai loro figli per sempre!

In questo versetto il Signore pronuncia queste parole subito dopo aver dato i comandamenti al popolo ed aver visto la loro gioia. 

Nel Suo immenso amore per l’uomo, vediamo come il Signore voglia solamente il nostro bene e ci indica il rispetto delle Sue leggi affinché  “venga del bene a loro ed ai loro figli per sempre!”
In questo modo vediamo come le leggi di Dio non devono essere viste come un qualcosa di antico e di scarso valore o  peggio come qualcosa che ci intralcia o complica la vita, ma come una benedizione e un sicuro sentiero per vivere una vita veramente piena e serena.

Gesù è venuto nel mondo e Si è sacrificato proprio perché noi esseri umani non siamo in grado di seguire le Sue leggi in maniera costante.

Da questa nostra  naturale e umana mancanza ne consegue il peccato, un male che ci perseguita da quando Adamo ed Eva hanno accettato di mangiare il frutto proibito facendo entrare il male in questo mondo.

L’apostolo Paolo in un solo versetto ci fa una semplice e corretta sintesi di questo grave errore, la sua conseguenza e la salvezza tramite la fede in Gesù:

- Romani 6:23
perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

 Continuando a leggere la Bibbia troviamo anche un’altra ragione per cui il Signore ci chiede di seguire i comandamenti con la nostra mente e con la nostra mano.

- 1 Pietro 2:7-12
7 Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli
«la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare,
8 pietra d'inciampo e sasso di ostacolo».
Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati. 9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; 10 voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo 
11 Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l'assalto contro l'anima, 12 avendo una buona condotta fra i pagani, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà.

La nostra buona condotta e la nostra perseveranza nel rispetto della legge fanno anche in modo che diventiamo una buona testimonianza di Dio al prossimo, affinchè tutti possano vedere nella nostra intenzione (mente) e nelle nostre azioni (mano) la meravigliosa serenità e completezza che solo il Signore ci può dare.

Tornando tuttavia ai versetti iniziali, dopo questa riflessione possiamo forse intravedere un messaggio molto dettagliato nel versetto 9:

"«Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano”

La Parola di Dio non si contraddice o si annulla mai, anche alla fine dei tempi, nell'ultimo libro vediamo che il messaggio è sempre lo stesso, la Parola di Dio non va solo studiata ma anche messa in pratica perché il marchio del peccato verrà portato sia dalle nostre intenzioni che dalle nostre azioni. "Mente" e "mano", "pensiero" e "azione", devono necessariamente funzionare insieme, non possiamo pensare, parlare in una maniera e comportarci in un'altra.

Procediamo quindi lungo il cammino verso il Regno di Dio perseverando con tutte le nostre forze nel rispetto delle leggi che ci ha dato, gioendo ed avendo fede nel Sacrificio di Gesù per coprire tutte le nostre mancanze a questo presupposto.

Che il Signore ci benedica e ci guidi sempre con il Suo Santo Spirito, fortificandoci nella fede ed a rialzarci e stringerci stretti a Lui durante i periodi in cui la nostra fede viene messa alla prova.

Amen

Giovanni

sabato 1 aprile 2017

UN AMORE SENZA LIMITI




Matteo 12:15
Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là; molti lo seguirono ed egli li guarì tutti;

Bellissime questa sintesi del magnifico potere di Gesù e dell'immenso amore che ha per tutti noi.

Un versetto che ci dice una cosa bellissima, Gesù guarisce tutti coloro che lo seguono.

Durante la Sua vita su questa terra sono innumerevoli le volte in cui guarisce coloro che glielo chiedono. Addirittura l'apostolo Giovanni arriva a scrivere:

Giovanni 21:25
Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero.

Gesù ha fatto tantissimo per l'umanità e questo versetto ci fa capire che gli autori dei Vangeli hanno scritto solo una minima parte dei miracoli che Gesù ha fatto.

Riflettendo sulle guarigioni, l'episodio che mi ha colpito di più lo troviamo in:

Matteo 14:10-14
10 e mandò a decapitare Giovanni in prigione. 11 La sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla, che la portò a sua madre. 12 E i discepoli di Giovanni andarono a prenderne il corpo e lo seppellirono; poi vennero a informare Gesù.
13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 14 Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.

In questo passo viene descritta la morte di Giovanni battista che viene decapitato da Re Erode. Sappiamo che Giovanni oltre ad essere un grande profeta era anche il cugino di Gesù, il quale gli era indubbiamente molto affezionato. 
Pensiamo per un'attimo all'umanità di Gesù, la notizia della morte di Giovanni, Lo deve aver rattristato molto, la Bibbia non descrive i particolari di quel momento, anche perché lo stesso episodio narrato in Marco 6:19-44 parla dell'allontanamento di Gesù insieme ai discepoli ma senza soffermarsi sul Suo stato d'animo.

In questo versetto tuttavia, ci viene detto  che Gesù si allontana dopo aver ricevuto la triste notizia.

13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 

In questo passo ho visto un Gesù a Suo modo triste e abbattuto alla notizia della morte di Giovanni.
Quasi come se il Suo stato d'animo Gli richiedesse un momento per assorbire la notizia, senza voler esagerare vedo un Gesù che per un breve istante vuole stare in un luogo deserto, lontano dalle folle, solo con i suoi discepoli e pregare in silenzio per "ricaricare le energie".

Un atteggiamento molto umano, anche ad alcuni di noi capita che dopo aver ricevuto una brutta notizia cerchiamo un angolo per riflettere, calmarci, pregare, trovare la serenità e dopo qualche tempo riprendere ad andare avanti. 

Vediamo però che le folle Lo seguirono, a piedi dalla costa non Lo abbandonarono un istante, Lo volevano incontrare, volevano parlare con Lui, seguirLo ed essere guarite. 

Gesù sa che la Sua missione sulla terra era quella di sacrificarsi per gli uomini e tuttavia non si comporta come un impiegato che dopo la pausa deve tornare al lavoro, magari contro voglia o come qualcuno che dopo aver ricevuto una brutta notizia si sforza di tornare controvoglia alla propria vita.

14 Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.

Gesù "ebbe compassione", Scese dalla barca per guarire coloro che Lo seguivano non spinto dal dovere ma dall'amore; quasi come un piccolo sacrificio che va ad aggiungersi a tanti altri che ha fatto su questa terra.

In quel momento vedo un Gesù che si ferma e dice "Adesso non posso fermarmi, Io posso aspettare ma loro hanno bisogno di me". E proprio spinto dall'amore per l'uomo scende dalla barca e continua a guarire gli ammalati.

Questo episodio ci prova che Gesù ci ama alla follia, è venuto su questa terra per salvarci e ha sacrificato tutto se stesso per noi, spinto dall'amore che ha per il genere umano.

Nonostante le nostre colpe, la nostra testardaggine e il nostro orgoglio, il nostro Re e Salvatore Gesù Cristo non ha mai dubitato neanche per un secondo, se venirci a salvare o no. In ogni istante in ogni attimo è sempre pronto al nostro fianco per sostenerci e farci sentire il Suo amore.

Rammentiamoci sempre di queste parole:

Ebrei 7:25
Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro.

Con la fede in Gesù Siamo salvi! 

Il nostro Re Gesù Cristo ci ha salvati con il Suo sacrificio per donarci la grazia e la vita eterna ed ogni giorno ci salva e ci sostiene dalle prove che Satana ci mette davanti per allontanarci da Lui.

Non importa ciò che abbiamo fatto, in ogni istante possiamo chinare il capo, pentirci, chiedere perdono dei nostri peccati e farci rialzare da Gesù per riprendere il cammino della vita insieme a Lui. 

Desiderando ardentemente cambiare e seguire sempre meglio la via che ci mette davanti, con le Sue leggi ed i suoi comandamenti.

Che il Signore ci guidi sempre.

Amen

Giovanni