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venerdì 17 novembre 2017

La Magnifica Battaglia



1 Pietro 4:1

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato,

Un versetto che ci fa indubbiamente molto riflettere.

Ci porta all'attenzione la sofferenza di Gesù. Con la frase "ha sofferto nella carne",  Il pensiero va giustamente alla sofferenza dell'atto di sacrificio ed eroismo che è stata la crocifissione di Gesù. 
Leggendo la Bibbia però, si nota che questa "sofferenza nella carne" comprende molto altro.

Matteo 26:36-42

36 Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». 37 E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. 38 Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». 39 E, andato un po' più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». 40 Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me un'ora sola? 41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 42 Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà».

Sotto ogni aspetto questo episodio ci fa vedere la sofferenza mortale del Nostro Salvatore, in particolare il versetti 38 e 41 descrivono molto bene la fragilità umana:

Matteo 26:38,41

38 Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me»

41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole»


Sotto ogni aspetto la sofferenza umana è molta e causa dolore.

Molti di noi quando hanno un grosso ostacolo davanti, passano un periodo difficile o di sofferenza tendono ad incolpare Dio.

Penso che ognuno di noi sappia molto bene cosa intendo, incolpiamo Dio della nostra sofferenza momentanea, di non vederLo agire in una situazione che ci sembra disperata e molte volte ci chiediamo il perché "non fa nulla". 

Il nemico ci gioca molto su questi pensieri, ce li sussurra apposta all'orecchio per tentare di allontanarci da Dio, ma è proprio in quel momento che con molta preghiera e studio della Biibia, la Parola del Signore ci viene in aiuto.

Alla luce di quanto detto, riflettiamo nuovamente sul versetto iniziale

1 Pietro 4:1

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato,

Che cosa possiamo scorgere in quel "anche voi armatevi dello stesso pensiero"?

Ricordiamoci che Pietro, in questo passo, sta parlando di sofferenza mortale.

Gesù non ci ha mai detto che la vita sarebbe stata una passeggiata, che una volta con Lui le cose sarebbero migliorate sempre e costantemente e tutto sarebbe stato un susseguirsi di felicità, risate e serenità senza alcun tipo di problema.

Gesù ci ha promesso invece di essere con noi in ogni difficoltà, di lottare al nostro fianco e di donarci il perdono dei peccati e la vita eterna; ma in questa vita i problemi purtroppo ci sono e purtroppo ci saranno sempre.

Anche noi quindi, armiamoci dello stesso pensiero di rinunciare al peccato e seguire Dio nonostante le difficoltà, stando fermi nella fede in Lui, sapendo che dietro ad ogni colpo che Satana ci infligge, Dio ha pronta una soluzione perfetta che metterà in opera sempre al momento più giusto.

Fidiamoci di Dio, della Sua volontà perfetta e dei Suoi tempi perfetti!

Concludiamo questa riflessione, leggendo e riflettendo per intero anche sul secondo versetto di 1 Pietro 4 che va a concludere la parte iniziale del discorso:

1 Pietro 4:1,2

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato, 2 per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio.

Scegliamo dunque, ogni giorno, di smetterla di seguire il mondo con le sue gioie che non valgono niente se non metterci sempre nei guai facendoci girare come le trottole tra problemi, pericoli e dipendenze senza avere nessuna meta.

Mettiamo tutti noi stessi nel scegliere di farci cambiare ogni giorno in meglio da Gesù e seguirLo con tutto il cuore, ben sapendo che dietro ad ogni battaglia, sarà Lui a tenerci stretti indicandoci la via da seguire.

Amen

Giovanni