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venerdì 7 settembre 2018

La Ricerca Felice!






LA POVERTA’ E’ LA LOGICA CONSEGUENZA DELLA RINUNCIA TOTALE, CHE E’ L’ESSENZA DELL’ASPIRAZIONE ALLA VITA PERFETTA; CONSISTE NELL’ABBANDONO DI OGNI COSA, NON ALLO SCOPO DI ESSERE POVERO, MA A QUELLO DI CONDURRE UNA VITA ISPIRATA AL DISTACCO. (CIT. Abate J. Leclercq)

E’ la frase che si trova in un libro che parla della vita dei religiosi nel medioevo.

L’ho trovata molto corretta e mi ha fatto anche riflettere molto su ciò che significa vivere una vita in cui la ricerca del Regno di Dio è la cosa più importante o meglio, la ricerca della ricchezza non è la cosa principale.

In ogni cosa però bisogna avere buon senso. Vivere una vita nella più completa povertà ci porterebbe a non avere alcun mezzo per aiutare il prossimo, ma al contrario in alcuni casi, porterebbe il nostro prossimo a doversi occupare di noi.

L’esempio migliore lo possiamo trovare come sempre nella figura di Gesù Cristo.

Luca 9:58 
57 Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque andrai». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». 

Questo versetto mi ha sempre fatto molto riflettere. Vedere che il figlio di Dio, il Re dei Re, Colui che ha creato il pianeta non aveva un posto dove poggiare il capo è di per sé un grande insegnamento.

Sappiamo che Gesù ha vissuto in povertà, ha deciso di nascere povero in una mangiatoia e non ricco in un grande palazzo. Questo non vuol dire che le persone ricche non sono amate da Dio oppure che la nostra vita deve essere vissuta senza alcun desiderio, ma ci da l’esempio di quanto la ricchezza terrena non è nulla paragonata al Regno di Dio.

Per riflettere meglio sull’argomento ci viene in aiuto un episodio della Bibbia, nella quale Gesù incontra un uomo ricco.

Marco 10:21,22
21 Gesù, guardatolo, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. 

In questo episodio un giovane molto ricco chiede a Gesù cosa fare.

E’ bellissimo riflettere già sulle prime parole del versetto 21 “Gesù, guardatolo, l’amo”.
Gesù ama tutti gli uomini di un amore che non possiamo neanche immaginare ed è bello vedere come nel momento che ci rivolgiamo a Lui ci mette in guardia su ciò che non va nella nostra vita.

Nel caso di questo giovane, è proprio il suo amore per il denaro e le ricchezze che gli crea dei problemi e non gli permettere di vivere appieno una vita di fede.

Una prima lezione la possiamo imparare dal comportamento del giovane che a mio parere è l’errore più grande che può commettere una persona.

Quando leggo la Bibbia, prego e chiedo a Dio di migliorare la mia vita devo essere pronto ad accettare quello che mi dice.

Gesù dice al giovane ricco che deve amare meno i suoi soldi e di più il prossimo, in questo sta il significato di vendere tutti i suoi beni e distribuirli al prossimo.
L’errore più grande del giovane è appunto quello di non avvicinarsi ancora di più a Gesù e chiederGli un aiuto ma di andarsene rattristato.
Non sappiamo che cosa ne è stato di quel giovane, personalmente mi piace pensare e spero che dopo essersi allontanato da Gesù, il giovane ricco abbia continuato a cercare il Signore e con l’aiuto di Dio sia riuscito a superare il problema del suo amore per il denaro.
Proprio a questo proposito, possiamo riflettere sul fatto che il nostro amore per il denaro e per i beni materiali, non deve mai superare l’amore che abbiamo per il Signore e la ricerca del Suo Regno.

E’ decisamente una bella sfida!

Viviamo in un mondo dove veniamo attirati dai beni materiali e veniamo incitati da ogni parte a fare di tutto per arrivare ai nostri obiettivi. In alcuni casi anche ad andare contro a ciò che siamo o scegliendo liberamente di fare qualcosa di sbagliato per seguire il nostro desiderio. Un esempio lampante lo troviamo nella famosa frase “Il fine giustifica i mezzi!”

Ed è proprio in questo specifico caso che la Bibbia ci dice di non desiderare niente al di sopra del Signore. Il desiderare qualcosa per noi: un bel lavoro, una bella casa, una bella vita con le cose che piacciono; non è di per se un problema, ma dobbiamo stare molto attenti affinché la rotta della nostra vita sia sempre indirizzata su Gesù e che niente di ciò che è fuori dalla ricerca del Regno di Dio, diventi per noi un ossessione o un arma nelle mani di Satana per allontanarci da Dio e fare del male a noi stessi e a chi ci sta intorno.

Da questo pensiero prende vita la povertà cristiana, o meglio il desiderio di cercare Gesù al di sopra di ogni altra cosa, lasciando a Dio il controllo della nostra vita e affidandoci completamente al Suo amore e alla Sua guida.

Che il Signore ci aiuti a vivere una vita piena, intensa e felice alla ricerca del Suo Regno e fortificando sempre la nostra fede in Gesù.

AMEN

GIOVANNI