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mercoledì 27 novembre 2013

La Barca e la Fede

Un giorno una piccola barchetta a vela vide entrare nel porto un’altra barca a vela, era magnifica, la sua velocità era famosa in tutto il porto ed a prua, su un lato, aveva inciso il suo nome, si chiamava “perseveranza”. La piccola barca iniziò a fare amicizia con quella barca tanto bella e dopo aver fatto amicizia gli chiese “Sei così bella! La tua velocità è famosa in tutto il porto, è vero che hai affrontato una terribile tempesta ma sei riuscita ad uscirne senza alcun problema?”.  La barca con la scritta “Perseveranza” le rispose “E’ vero sono molto veloce ma non è vero che sono uscita da una tempesta senza problemi,  le onde erano altissime, ho imbarcato tanta acqua ma proprio quando pensavo di stare per affondare, ho spiegato tutte le mie vele, un vento forte mi ha dato la spinta che stavo cercando, ho fatto un po’ di tempo ad avere paura, avevo tante onde enormi davanti a me e alcune volte ho avuto come la voglia di piegare le vele ed aspettare che la tempesta passasse da sola, ma sapevo che avrei riportato danni ben maggiori. Invece ho tenuto duro, mi sono fidata del vento e nonostante gli ostacoli fossero molti alti, dopo tante peripezie sono riuscita a mettermi in salvo..”.
La barchetta guardò la sua amica e le disse “Non prendermi in giro, una volta anche io mi sono fidata del vento, volevo solo iniziare ad avventurarmi in mare aperto, volevo cambiare la mia vita, volevo renderla simile alla tua, volevo anche io vedere i posti bellissimi che hai visitato tu, così appena ho sentito il vento ho spiegato le mie vele ma non mi sono mossa, il vento non aiuta mai nessuno…”. La barca con la scritta “Perseveranza” le rispose “Il vento non ti ha potuto aiutare perché te eri ancora legata con gli ormeggi al porto e per quanto lui potesse soffiare sulle tue vele non ha potuto darti la forza necessaria…”
Questa è solo una piccola storia ma il punto cruciale è che se chiediamo aiuto a Dio ma poi non abbiamo fiducia in Lui, non ci mettiamo nelle Sue mani e ci ostiniamo a voler risolvere i problemi da soli, lui non ci potrà aiutare. Le tempeste le troveremo sempre sul nostro cammino e non importa dove siamo o con chi siamo, i problemi purtroppo ci raggiungeranno sempre; lo stesso vale per la nostra vita; non possiamo voler passare una vita con Cristo e rimanere contemporaneamente attaccati alla nostra vita di prima.  Possiamo però superare tutto questo con l’aiuto di Dio, quello che ci viene richiesto è di mollare i nostri ormeggi  e fidarci del Signore; c’è anche un famoso detto che può riassumere tutto questo “Aiutati che il ciel ti aiuta”, il tutto parte da noi, se non ci facciamo aiutare, nessuno lo potrà fare.

Esodo 4:17

E Mosè disse all’Eterno: "Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato, e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; giacché io sono tardo di parola e di lingua". E l’Eterno gli disse: "Chi ha fatto la bocca dell’uomo? o chi rende muto o sordo o veggente o cieco? non son io, l’Eterno? Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca, e t’insegnerò quello che dovrai dire". E Mosè disse: "Deh! Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!" Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: "Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E per l’appunto, ecco ch’egli esce ad incontrarti; e, come ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo. Tu gli parlerai, e gli metterai le parole in bocca; io sarò con la tua bocca e con la bocca sua, e v’insegnerò quello che dovrete fare.  Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca, e tu sarai per lui come Dio. Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi".

Questo brano dell’Esodo mi ha aiutato tante volte a vedere l’amore che Dio ha per noi, la Sua voglia di trovare sempre una soluzione per aiutarci.
La frase che mi ha colpito maggiormente è “Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: "Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita?”, in questa frase si vede come Dio faccia di tutto per andare incontro a Mosè e si evince la voglia che ha il Signore di farci superare i nostri ostacoli.
Anche noi possiamo fare la stessa cosa che fa Mosè, parliamo con Dio, preghiamo il Signore di venirci incontro, Lui sa bene quali sono le nostre paure, se ci troviamo in mezzo ai problemi e vediamo una via d’uscita che però fatichiamo ad intraprendere e magari non riusciamo ad intraprendere, non sentiamoci come sbagliati perché le nostre forze sono venute meno.
Perseverare, non vuol dire essere invincibili, può capitare che alcune volte ci vengano messe davanti delle soluzioni ad alcuni problemi che non riusciamo a seguire e qual’ora dovesse succedere, la cosa migliore da fare è chiedere aiuto al Signore.
Capisco che come tema può essere difficile almeno quanto è difficile spiegarlo, però mi è capitato parecchie volte di sentire persone che per uscire da un problema se ne sono creati altri mille, con il risultato o di sentirsi abbandonati da Dio o di non sentirsi all’altezza del Suo aiuto; come in tutte le cose, anche su questa tematica a mio parere ci vuole moderazione.
Se sto passando un momento difficile e dopo aver pregato e rafforzato la mia fede in Dio mi si presenta un’occasione per risolvere tutto, non è detto che riesca a seguire al meglio quella strada, avere Fede in Dio non vuole necessariamente dire “lanciarsi nel vuoto tanto Dio mi sostiene”, abbiamo un intelligenza e dei limiti e sono entrambe cose che dobbiamo costantemente tenere in considerazione.
Ci vuole moderazione, perché se è vero che alcune soluzioni non riusciamo ad intraprenderle perché ci sembrano troppo complicate, non dobbiamo neanche fare l’opposto, ossia per uscire da questo problema chiedo aiuto a Dio ma voglio uscirne senza alcuna fatica. Dobbiamo come sempre guardare dentro di noi, capire in che modo vogliamo uscire da una situazione e poi pregare il Signore perché ci aiuti e ci stia accanto, molte volte non ho risolto i miei problemi ma ho sempre sentito la presenza di Gesù da parte a me.

Matteo 6:26
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?

Questo è solo uno dei versetti che mi aiutano tutti i giorni a perseverare nella strada che porta a Dio, fa parte di quei versetti che ti vengono in mente quanto senti che stai per scivolare, quando senti che stai attraversando un periodo talmente confusionario che puoi sentirti abbandonato o messo da parte, sono come sempre le parole del Nostro Salvatore Gesù Cristo che ci danno le istruzioni per vivere al meglio.
Quello che uno può erroneamente pensare da questo versetto è che la soluzione migliore è quella di stare fermo e mettersi nelle mani di Dio, tanto solo con la Fede è scritto che mi darà da mangiare. Ma lo sforzo iniziale deve essere sempre nostro, siamo noi che per primi dobbiamo allungare una mano ed afferrare quella di Gesù che è sempre vicino a noi e vuole stare con noi, siamo noi che per primi dobbiamo accettarlo completamente nella nostra vita, solo tramite la preghiera, la fede e lo studio della Sua Parola possiamo veramente conoscere il Suo amore e la Sua misericordia.
Capisco che molti di voi mi hanno già visto scrivere sull’argomento della fede e persone  più autorevoli di me ha già scritto libri interi, questa mia visione vuole essere solo un aiuto in più a chi come me, ogni tanto rischia di perdersi, rischia di sentirsi sbagliato o fuori posto, insomma persone che hanno da poco subito il risveglio e penso che serva esaminare costantemente l’amore di Dio per accrescere sempre di più la nostra Fede in Gesù, poiché è l’arma più forte che abbiamo alla quale aggrapparci per superari i molti problemi difficili che la vita ci mette davanti.

Amen


martedì 19 novembre 2013

CAMBIARE CON IL SIGNORE

Genesi 4:7

Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»

Queste parole sono quelle che in alcuni casi ci potrebbero dare la forza per andare avanti nella nostra lotta contro noi stessi, contro i nostri istinti.
Queste sono Le chiare parole del Signore che ci danno un consiglio ben preciso, è Dio che ci incoraggia e il suo “Dominalo!” ci dice che Lui è con noi, sta combattendo al nostro fianco e ci incita a fare la nostra parte.

Ma cosa vuol dire esattamente lottare contro il peccato?

Forse significa proprio esaminare ogni nostra singola azione  e far si che tutto ciò che facciamo sia solo per compiacere il Signore e fare la Sua volontà.

Marco 4:15
Quelli che sono lungo la strada sono coloro nei quali è seminata la parola; e quando l'hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata in loro.

Questo è quello che succede, siamo costantemente tenuti ostaggi dal peccato, dal nostro modo di pensare, dal nostro modo di vivere. Quando facciamo una buona azione, siamo felici e sereni perché abbiamo fatto qualcosa che fa piacere a Dio ed aiuto il nostro prossimo; quando però commettiamo un errore  tendiamo a sentirci ancora più sbagliati ed a non pensare a tutta la strada che abbiamo fatto verso il nostro totale cambiamento in Cristo.
La soluzione più congeniale  sarebbe quella di mollare, ma tralasciando la forza di volontà di ognuno di noi nel voler perseverare nel cambiamento, senza l’aiuto di Dio arriveremmo a mollare senza alcun dubbio, senza Dio non riusciremmo mai a vincere nessuna battaglia.
Proprio quando siamo vicini a quel momento dobbiamo aggrapparci a Lui, più stretti che possiamo, come un soldato che sta perdendo e guardando all’orizzonte implora Dio di dargli la forza di vincere.

Matteo 9:29
Allora toccò loro gli occhi dicendo: «Vi sia fatto secondo la vostra fede».

Questo è proprio quello che ci viene in aiuto, la nostra fede; il messaggio di Gesù ci dice proprio questo, in più di un occasione sentiamo le Sue parole che ci dicono di chiedere e ci sarà dato.
Stiamo però sempre attenti a non mischiare Dio per un genio della lampada; se ci riuniamo in preghiera e chiediamo a Dio la forza per rafforzare la nostra fede e vincere la battaglia contro le nostre cattive abitudini, non succederà mai che finita la preghiera i problemi si siano risolti da soli.
Lui però ci ascolta e ci dà quello che gli abbiamo chiesto … La Forza di cambiare! In quel momento, Lui è lì con noi, ci sta raccogliendo dal campo di battaglia, ci rimette la nostra armatura e da quel momento sta a noi utilizzare la forza che ci ha concesso.

Può essere che in quest’ ottica riesca veramente a vincere la battaglia, cioè che riesca a far diventare le mie battaglie delle nuove e sane abitudini cancellando completamente dalla mia vita il passato. Ma come faccio a sapere quando sono arrivato al traguardo?

Questa è un’altra cattiva notizia, al traguardo purtroppo non ci arriveremo mai, nessuno di noi arriverà mai ad essere perfetto, anche all’ultimo minuto della nostra lunga e saggia vecchiaia saremo costantemente bersagliati dal peccato e ci cascheremo ancora.
Facendo però i nostri dovuti sforzi riusciremo a vivere una vita vicino a Dio e per fare un ragionamento anche per i più cinici che non si accontenterebbero di questo (anche se a mio avviso è già la cosa più bella del mondo), avremmo per tutta la vita Dio come sostegno, una volta accettato nelle nostre vite sarà la più grande forza che ci spinge ad andare avanti.
Può essere che tante battaglie non riusciremo mai a vincerle, alcune nostre abitudini potrebbero essere così radicate in noi, che il solo pensare di rinunciare a loro ci fa stare male. Ma il bello di stare con Dio è sentire tutto il Suo amore, quando pensiamo al sacrificio che Gesù ha fatto per noi, ci rattristiamo per ciò che l’abbiamo costretto a fare per salvarci ma gioiamo anche perché vediamo tutto il Suo amore per noi.
Lui ci amerà sempre, anche quando falliremo e ci perdonerà tutte le volte che noi cederemo al peccato ma in cuor nostro sentiremo già un peso sulla coscienza.
Quando ci pentiamo in maniera sincera di ciò che abbiamo fatto e preghiamo Dio di perdonarci, è in quel momento che sentiamo tutta la Sua misericordia ed il Suo amore.

 1Corinzi 4:3
A me poi pochissimo importa di essere giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppure da me stesso.

Questa frase mi è capitata di leggerla diverse volte, all’inizio mi ha lasciato abbastanza perplesso, poi però ho capito come mi può dare forza.
Sulla prima parte penso che nessuno abbia obiezioni, come può un peccatore giudicare un altro peccatore? Si possono riceve consigli, aiuti ma i giudizi non sta a noi farli, però quello che mi ha colpito di più è stato quel “anzi, non mi giudico neppure da me stesso.” Questo non vuol dire che posso fare quello che voglio e deve essere Dio ad apparirmi e dirmi se sto facendo bene o male; per evitare di venire giudicato da me stesso la soluzione più corretta è leggere la Bibbia e seguire il messaggio di Gesù, rafforzare la nostra fede in Dio e viverla intensamente (anche se sono consapevole che non è così facile).
Il pericolo nel giudicarci da soli risiede per lo più nel credersi superiori agli altri o al contrario, indegni di seguire Gesù;  per evitare questo dobbiamo vedere sempre Dio e solo Lui come nostro giudice, dobbiamo continuare per la nostra strada, pregare molto per avere forza e fede, e tutto il resto verrà da solo.
Se ci giudichiamo superiori agli altri, arriveremo a commettere l’errore di diventare anche giudici, ma noi non sappiamo come un’altra persona può vivere una situazione, quanto siano alti i suoi ostacoli o quanta forza di volontà ci stia mettendo per superarli, la cosa migliore che possiamo fare è aiutarci a vicenda e farci forza, è proprio in quel momento che il Signore sarà in mezzo a noi per aiutarci.
Il voler giudicare gli altri è uno dei piani più perfetti e crudeli nel quale il demonio ci vuole far continuamente cadere, forse è proprio perché su questo desiderio di voler essere superiori, ci ha fatto mangiare il frutto nel giardino dell’Eden che ci ha rovinato.
Quando non giudichiamo gli altri, stiamo seguendo quello che Dio ci ha detto riguardo al peccato, lo stiamo dominando, per fare un esempio; assisto ad una scena della quale penso di avere già capito tutto e mi sento pronto ad emettere la mia sentenza verso chi ha sbagliato ma è proprio in quel momento che dobbiamo fermarci ed utilizzare la forza che ci da Nostro Signore, dobbiamo resistere ed invece di fare i giudici, dobbiamo modificare le nostre intenzioni per diventare magari un sostegno per quella persona.
Quando invece nel giudicarci indegni di seguire Gesù ci succede esattamente l’opposto, ci sentiamo costantemente fuori posto, la voglia di tornare alla nostra vecchia vita ci assale giorno dopo giorno, la tentazione più forte che abbiamo è quella di  abbandonare tutto,  di lasciare perdere, siamo sconfitti ed ormai senza più neanche chiedere la forza a Dio ci accasciamo vinti sul campo di battaglia. In questi casi la forza deve venire da noi, dobbiamo “solo” prendere la decisione di perseverare nella strada giusta, di perseverare nel seguire la parola del Signore, in questi casi, l’unica cosa più giusta da fare è riunirsi in preghiera e chiedere aiuto a Dio. Da quell’istante la forza che chiediamo con il cuore ricolmo di fede ci verrà data, con questa bellissima arma e Gesù al nostro fianco, saremo di nuovo pronti a rialzarci e lasciare che tutta l’esperienza lasciata dai nostri peccati sia trasformata in forza per il futuro.
Che Dio ci benedica e ci dia sempre la forza di seguirlo.


Amen

sabato 9 novembre 2013

SEGUIRE IL SIGNORE

Matteo 16:24
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.


Questo versetto mi capita di usarlo spesso, Gesù con poche parole ci ha dato un avvertimento importantissimo.
Ho già affrontato il tema che tratta della difficoltà di “Amare il Signore”, ma se nel post precedente ho analizzato, cosa vuol dire intellettualmente seguire Dio, in questo post vorrei incentrare il discorso su cosa vuol dire “Seguire il Signore”, cioè vivere materialmente la Fede tutti i giorni.
La cosa che mi ha creato più difficoltà durante il mio risveglio spirituale, è stato proprio ciò per cui gioisco ogni giorno.... Ho cambiato la mia vita.
Quante volte mi è capitato di dire questa frase, ma come alcune frasi o i concetti, spesso diventano delle parole che diciamo agli altri in maniera superficiale e chi sta ascoltando non può fare altro che recepirle come un qualcosa di poco conto e quasi scontato.
Ma fermiamoci un secondo a pensare cosa vuol dire, nella vita di tutti i giorni, non avere degli atteggiamenti, dei pensieri e delle azioni che siamo abituati a fare; cambiare alla radice quelle situazioni, frasi, concetti e reazioni che fanno parte del nostro carattere, che fanno parte della nostra routine vissuta interamente o quasi senza la parola di Dio.


2Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate:ecco, sono diventate nuove.



Questo versetto a mio parere è quello che ci aiuta a capire meglio cosa ci succede.
Le cose vecchie sono passate”, questo è ciò che ci da la forza di riunirci in preghiera e parlare con Dio, tutto ciò che di sbagliato abbiamo fatto prima di voler seguire il Signore appartiene al passato.
Durante il nostro avvicinamento a Dio ci rendiamo conto di tutte le cose sbagliate che abbiamo fatto e dentro di noi sentiamo di non essere giusti, il primo pensiero che ci arriva è “Ma con tutto quello che ho fatto, come faccio a parlare con Dio? Noo, è una cosa irraggiungibile, io sono già sbagliato dall'inizio...”
Ma sappiamo ormai bene chi ci sta dicendo all'orecchio quelle parole, è forse qualcuno che l'ultima volta ci ha fatto mangiare un frutto facendoci credere di diventare liberi, ma domani invece di essere libero, se non mi ammalo, devo andare al lavoro perché devo fare la spesa e pagare la rata del mutuo.
Ecco che iniziamo già ad allontanarci da Dio, senza neanche averlo conosciuto, a causa dei nostri peccati ci tiriamo indietro, ma come sempre la Parola di Dio ci viene in aiuto, grazie a queste parole di Paolo. Se solo ci fermassimo a pensare una volta a settimana a questa frase, l'amore che Dio ha per noi ci starebbe sempre davanti; come sempre consiglio di fare un esempio pratico della Fede.
Mettiamo il caso che mi inviti a casa tua a mangiare e durante queste cene appena ti giri io inizio a rubare qualcosa, e questo lo faccio per anni, magari inizio con il rubarti un paio di euro caduti accidentalmente sotto il divano, la volta seguente inizio a farmi più furbo, provo con degli oggetti che hai in casa ma so che non usi sempre, tipo il portagioie nella vetrinetta o il servizio buono di forchette in argento nel cassetto più in basso della credenza.
Insomma rubo da casa tua quanta più roba riesco, un giorno però capisco che rubare è sbagliato, ormai le cose che ti ho rubato non le ho più, però vengo da te e ti chiedo perdono dicendoti che per anni ti ho rubato tantissime cose ma d'ora in avanti non lo farò più.
In questo caso, quando mi inviteresti ancora da te a mangiare? E sopratutto, se vedi il mio reale cambiamento, sei veramente pronto a perdonarmi di tanti anni di furti delle tue cose personali?
Il perdono da chiunque di noi diventa forzato ed il massimo che posso ottenere è un “Ti perdono, posso tornare a fidarmi ma dopo tanto tempo e con molte riserve....” , ma da Dio non otteniamo questo, Lui “pulisce la lavagna” nel vero senso della parola, anzi gioisce della nostra scelta e gioisce dandoci fiducia, perché prende atto degli sforzi che facciamo per seguirlo.


Ma questo che abbiamo analizzato non è il punto di questo approfondimento, il discorso principale è nella frase seguente “ecco, sono diventate nuove.” E' esattamente quello che ci succede dopo, le nostre cattive abitudini vengono sconfitte, il nostro spirito di vendetta, la nostra ira, il nostro voler primeggiare sugli altri etc... sono tutti pensieri, abitudini e modi d'essere che sconfiggiamo per avvicinarci ulteriormente a Dio.
Ma cosa è diventato nuovo? Dirvi tutto sarebbe una bugia, la vita rimane la stessa, con le delusioni, i problemi, gli approfittatori... tutto rimane esattamente come prima, quelli che cambiamo siamo noi.
Vi riporto una mia esperienza personale che può, a mio parere, evidenziare meglio il concetto.
Per capire la parola di Dio, il primo passo è quello di studiare la Bibbia, in una vita frenetica e piena di impegni, il tempo per studiare durante la giornata non ce l'ho mai avuto, la mattina sveglia presto, si arriva al lavoro, giornata frenetica e ritorno a casa giusto per mangiare e forse uscire con gli amici o fare altro per rilassarmi un attimo e poi a letto per riprendere tutto dall'inizio.
Lo so state pensando “Ma che monotonia...” grazie a Dio c'è anche altro, in questo esempio mi sono limitato a fare una sintesi, comunque in una giornata del genere, dove posso trovare il modo per leggere, anzi studiare la Bibbia? Nel mio caso la mia sveglia si è spostata indietro di mezzora circa e quello della prima mattina è lo spazio che dedico interamente alla parola di Dio.
Ma non è sempre stato così facile, all'inizio la vedevo come una cosa molto impegnativa, i primi tempi, non riuscivo neanche a capacitarmi o anche solo capire perché mi ero messo a fare una cosa del genere, fino a che però non ho mutato quel piccolo sacrificio in una bellissima abitudine, ora iniziare la giornata senza la parola di Dio mi pesa, se non leggo la Bibbia, mi rimane il pensiero per tutto il giorno.
Questa è una delle mie esperienze, ma il concetto principale è che per “Seguire il Signore” i cambiamenti avvengono nel momento che decidiamo di intraprenderli, all'inizio saranno vere e proprie scalate faticose, ma alla fine diventeranno delle belle abitudini che ci daranno la forza di vivere la nostra esistenza con Dio.


Efesini 2:8

Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi;è il dono di Dio.



Seguire la parola, le leggi o le regole che ci ha dato Dio, non dobbiamo farlo per avere un premio, saremo tutti salvati per fede, il fatto di cambiare le nostre abitudini dobbiamo farlo per prima cosa per Amore verso Dio, perché vogliamo che lui gioisca di noi, vogliamo che Lui sia fiero dei suoi figli che stanno facendo di tutto per riparare al danno che è stato fatto all'inizio di tutto. La parte che mi piace di più di questo versetto è “e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.
Questo ci può già fare capire che quello che non riusciamo a fare noi ci viene dato da Dio, è forse una delle frasi che più ci fa capire quanto Dio tenga a noi, ci ama a tal punto che dobbiamo decidere di seguirlo con tutte le nostre forze, poiché il cambiamento è sicuramente una delle cose più difficili da intraprendere, almeno finché non si diventa abbastanza forti per continuare, come in tutte le cose non dobbiamo scoraggiarci, soprattutto all'inizio, ma dove noi non riusciamo, la forza ci viene donata da Dio, ci prefiggiamo di arrivare ad un traguardo e nel momento che siamo allo stremo delle forze lo raggiungiamo grazie a Lui.


Luca 18:18-23
Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.  Tu conosci i comandamenti:Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza».  Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.


Per concludere ho voluto inserire questo versetto che mi ha sempre dato l'idea, non tanto di dover diventare estremamente povero per aiutare gli altri, ma mi ha trasmesso la convinzione che per cambiare, dobbiamo inevitabilmente superare dei grandi ostacoli. Ognuno riesce a cambiare alcuni atteggiamenti molto più in fretta di altri, ma tutti abbiamo degli ostacoli da superare che ci metteranno in difficoltà, per seguire Gesù dobbiamo proprio lottare contro questo, dobbiamo fare in modo che anche le cose che ci sembrano strane, quelle cose che mai nella vita ci sogneremo di fare,diventino il nostro nuovo modo di pensare.
La mia abitudine più difficile da superare, come tanti altri, l'ho provata con il perdono; sono sempre stato molto vendicativo, per me era molto difficile non raccogliere una provocazione o anche solo non vendicarmi di qualcosa. Ma per seguire gli insegnamenti di Gesù, ho dovuto passare sopra a tante cose e lo sapete che cose è successo? Meno nervoso e meno problemi, certo la dignità di qualsiasi persona non deve mai essere messa in discussione, diciamo che quello rimane il mio limite, ma già il solo fatto di “passare sopra” ad alcune cose che prima non mi avrebbero certo lasciato indifferente è già una piccola battaglia che ho combattuto e che ho vinto.
Il consiglio che mi sento di dare a tutti è quello di non avere fretta e perseverare nell'obiettivo, con il passare del tempo e molte forza di volontà i nostri sforzi verranno premiati con una visione della vita migliore grazie a Dio ed agli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo.


Amen






mercoledì 6 novembre 2013

Amare il Signore

Giosuè 23:11
Vegliate dunque attentamente su voi stessi, per amare il SIGNORE, il vostro Dio.


AMARE ILSIGNORE!


Bellissima frase ed ottimo modo di vivere una vita felice.
Lui può tutto, quindi se seguo la Sua parola e mi sforzo di fare la Sua volontà ne avrò ricchi premi e benefici; i problemi che siano sul lavoro, in famiglia, tra amici etc... si annulleranno ed alcuni
non mi toccheranno neanche perché per ogni "fioretto" o grande rinuncia che farò, ne avrò una ricompensa enorme ed allora potrò finalmente dire di "Amare il Signore e fare la Sua volontà"...


Siamo veramente sicuri che questo modo di pensare sia voluto da Dio e non dal demonio?
Colmare il vuoto di una grande delusione è una tra le cose più complicate che ci possiamo trovare
davanti. Se facciamo delle grandi rinunce aspettandoci qualcosa in cambio è lecito pensare che quando otteniamo il premio per i nostri sforzi la nostra Fede si fortifica ma è anche vero che
dopo una grossa rinuncia se le cose ci vanno male, otteniamo esattamente il risultato opposto, ci sentiamo delusi e questa situazione causa un inevitabile allontanamento da Dio ed in casi gravi può
anche farci vedere Dio come un nostro nemico.
Per aiutarci ad "Amare il SIGNORE" dobbiamo soffermarci sulla nostra reale volontà di amare Dio, per semplificarci le cose, pensiamo di innamorarci perdutamente di una persona.
Le strade per innamorarsi di qualcuno sono infinite, per prima cosa però una persona dobbiamo conoscerla, altrimenti come facciamo ad innamorarcene perdutamente? Per farlo la prima cosa da
fare è leggere la Bibbia, grazie alla Sua parola inizieremo a conoscere Dio, vedremo i sacrifici che ha fatto per noi, tutte le volte che ha usato misericordia verso di noi e anche quando a
DOVUTO punirci per il nostro bene, proprio come un Padre.
All'inizio Lo vediamo come un "entità", un qualcosa che sappiamo più forte di noi, ma resta comunque un qualcosa di astratto e non ben definito; però dopo aver letto la Bibbia la Sua immagine prende sempre più forma, fino a quando riusciamo a vedere la misteriosa entità di prima come un qualcosa di più forte e via via che passano i giorni, arriviamo a chiamarLo Padre.
Ecco! Il nostro innamoramento per Lui è iniziato, camminiamo a testa alta, sicuri di avere Dio dalla nostra, giorno dopo giorno ci sforziamo di non deluderLo e senza neanche rendercene conto il nostro amore per Lui ci cambia la vita, è il momento del "Risveglio".
Questo è il primo grande miracolo che otteniamo, il Risveglio spirituale è quando decidiamo di metterci in cammino con Lui, quando abbandoniamo la nostra vita e decidiamo di voler vivere una nuova vita con il Signore, il Suo aiuto consiste nel darci la forza di volontà, noi prendiamo seriamente una decisione e gran parte della forze ci arriva da Dio.


E' da quel momento che iniziamo a camminare nella nostra vita con Lui, accettiamo e rendiamo grazie a Gesù Cristo per il Suo sacrificio per noi, tante scelte che prima ci pesava fare, le
facciamo senza alcun problema; però seguire Dio non è così in discesa, di quel sentimento tanto contorto che è l'amore dobbiamo prendere anche i lati negativi.
Cosa succede in una coppia dopo i primi mesi di vero amore? Il rapporto da magnifico e surreale che era, diventa una cosa più seria, è il momento di iniziare a conoscersi, iniziano le prime diatribe, i primi litigi, i primi allontanamenti.
Ma cosa fa si che in una coppia non ci si lasci dopo un litigio? La forza dell'amore.


Questo succede con l'amore per Dio, l'amore per Lui ci fa camminare ad un metro da terra, ci sentiamo sotto una campana di vetro, siamo ormai sicuri di una vita felice ma ad un certo punto
arrivano i problemi.


Matteo 16:24
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.


Gesù ci avvisa di quello che ci può succedere ma forse siamo noi che siamo talmente felici di come ci vanno le cose che non stiamo attenti ai suoi avvertimenti; anche qui è un po' come il primo
amore, quando ci innamoriamo per la prima volta, ne parliamo alla nostra famiglia e sentiamo i nostri genitori che ci dicono, "Guarda che la prima fase di un rapporto è tutta in discesa, ma le
cose non vanno sempre così, prima o poi arriverà il primo ostacolo tra di voi e dovete essere pronti per superarlo".
Nel momento che il primo problema arriva, se abbiamo prestato attenzione alle parole di Gesù riusciamo a superare il momento insieme a Lui, ma se non gli abbiamo dato retta ecco che
facciamo il gioco del nemico. Ci allontaniamo da Dio, il nostro primo pensiero è quello di vedere Dio come un ammaliatore, non è più un padre, ritorna un entità che si diverte a prenderci in giro.
La nostra ira ci annebbia la vista e ci diciamo "Ma come! Dopo tutti i sacrifici che ho fatto, sono ancora in mezzo ai problemi? Ma allora fino adesso sono stato preso in giro, basta! Da oggi
ritorno ad essere quello di sempre, senza Dio e senza nessuno...". La reazione di per sé può essere capibile, ma siamo sicuri che quelle parole ce le stiamo dicendo noi?


Genesi 3:1-4


1.Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». 2. Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3. ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 4. Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!


Non sembra un giochetto che abbiamo già vissuto? Cosa possiamo fare in questo momento? Ormai con Dio ho litigato, non posso tornare con Lui.. Altri pensieri forse dettati da qualcuno.


Se litighiamo con la nostra ragazza, fidanzata o moglie, come possiamo fare per salvare le cose?
Ci dobbiamo sedere e parlare, e se abbiamo sbagliato noi?
Qual'è quella cosa che ci richiede tanto sforzo che dobbiamo fare per appianare le cose?
Chiedere scusa, Chiedere perdono.
In questo le cose sono più semplici; non stiamo chiedendo scusa, magari ad una persona che di noi non interessa più niente e che magari ci risponde "Questa è stata la goccia che ha fatto
traboccare il vaso.." niente di tutto ciò, stiamo chiedendo perdono ad una Padre che sta aspettando le nostre scuse più di ogni altra cosa, stiamo chiedendo scusa ad un Padre che non vede
l'ora di sentirci dire "Ho sbagliato! Ti chiedo perdono, voglio continuare a camminare con te e ti prego di farmi trarre tutta la forza possibile da questa brutta esperienza"
Ecco è proprio dopo un litigio ed una conciliazione che l'amore diventa più forte. Non sbagliare per noi è impossibile, nella Bibbia è scritto:


Matteo 14:22-36


22 Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23 Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.24 La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25 Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26 I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 27 Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 28 Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 29 Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù.
30 Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31 E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».


Per noi purtroppo diventa naturale alcune volte dubitare di Dio, ma in quei momenti dobbiamo aggrapparci al Suo amore con tutte le forze e dobbiamo trarre tutta la forza possibile dalle brutte esperienze in modo da fortificare la nostra fede e non allontanarci più da Dio .
Ma come possiamo fare per non dubitare mai di lui?
L'errore più comune ed il pensiero più frequente è quello di vedere Dio come una sorta di genio della lampada, io faccio la Sua volontà ed in cambio Lui mi fa stare bene.
Sarebbe come pregare e vedere Dio come un mercante che fa baratti, immaginiamo di riunirci in preghiera e dire "Ciao Dio come va? Ascolta una cosa, Io sarei interessato ad un attico in centro a Milano, una casa in montagna per le vacanza, una splendida moglie, dei figli che mi riempiano di soddisfazioni, soldi, salute ed una vita lunga e felice... quanto viene tutto il pacchetto relax?"
Dio non è questo, è un padre che è vicino a noi per aiutarci a capire quanto ci ama e il fatto di seguire le sue leggi lo facciamo per prima cosa per noi, perché effettivamente ci rendiamo
conto giorno dopo giorno di quanto siano giuste le Sue regole e di quanto ci semplifichino la vita.
Per concludere, sono arrivato ad affiancare il pensiero per l'amore di Dio a ciò che significa per me amare una persona, quante volte abbiamo fatto sacrifici, tante volte enormi per la persona che
amiamo e gli abbiamo chiesto un compenso, io ero solito dire "Mi butterei nel fuoco per lei.." e lo avrei fatto veramente e senza nulla in cambio, allora perché se riusciamo a vivere questo amore
per una persona sulla terra non ci riusciamo per Dio.
Il nemico è molto forte e tenterà in tutte le maniere di allontanarci dal Signore, ma è solo con la preghiera, lo studio della Bibbia e la forza che riusciremo ad amare veramente Nostro Padre per mezzo di Nostro Signore Gesù Cristo ed a sentire la Sua forza nei momenti difficili e sarà allora che capiremo che l'amore di Dio non è vivere senza problemi ma è averLo sempre al nostro fianco a darci forza anche nelle situazioni più difficili


Amen





Inizio del Blog

Perché fare un blog del genere? Le motivazioni possono essere migliaia, il bisogno di farsi sentire, il bisogno di ascoltare o forse il bisogno di aiutare.
La fede spinge in continuazione ad aiutare gli altri e alla fine dei conti non importa se tramite questo, come alcune credenze, arriviamo in paradiso o si percepisce un enorme premio.
Il mio premio è quello di far conoscere a tutti la gioia e la forza che il mio "risveglio spirituale" mi ha donato e per spiegare meglio il tutto conviene iniziare dall'inizio, anzi forse è meglio dalla fine dell'inizio, da quel momento in cui ho deciso da che parte stare e testimoniare la mia esperienza.
Già, direi di iniziare proprio da qui... dal testo del mio discorso....

"Mi chiamo Sarti Giovanni Mario, ho 29 anni e sono nato e cresciuto nella città di Legnano, in molti mi conoscono dalle mie parti grazie sopratutto alla mia vecchia passione e ragione di vita; la politica.
All'età di 17 anni mi sono iscritto per la prima volta nelle file di Allenaza Nazionale, in quasi 10 anni di militanza sono diventato uno dei dirigenti regionali della Destra di Storace ed in seguito segretario cittadino di Fiamma Tricolore a Legnano, il mio nome ancora oggi è molto conosciuto sia ai miei vecchi avversari politici che a chi come me, ha sempre militato nelle file dell'estrema destra milanese. Nella mia città e nell'ambito dell'estrema destra lombarda e milanese il mio nome ancora oggi è temuto, odiato e rispettato.
La mia vita di prima era composta da tenebre e solo ora riesco a distinguerle distintamente, la mia esistenza era lontana da Dio; fumavo! Quante sigarette e pacchetti mi sono fumato in questi anni senza neanche accorgermene, fino a toccare l'incredibile numero di 3 pacchetti al giorno.
Bevevo molto e sopratutto la mia vita era frenetica, il nervoso e la rabbia si mescolavano in un potente veleno per me e per gli altri, ero convinto di dover cambiare il mondo con le mie forze e nessuno si poteva mettere tra me e le mie decisioni, ero totalmente padrone della mia vita.... quanto mi sbagliavo!!
Mi sbagliavo a tal punto di aver quasi rischiato un infarto all'età di 27 anni e di aver avuto grossi problemi di iper tensione; grazie alla vita che mi ero costruito stavo lentamente toccando il fondo.
Ed è qui che Cristo mi ha trovato! 
Sentivo di dover cambiare la mia vita, ma non sapevo come fare, dove avrei trovato la forza per cambiare me stesso ed il mondo distruttivo che mi ero costruito? 
Ebbene, la risposta mi arrivò dal Vangelo Di Matteo, direttamente dalle parole di Nostro Signore Gesù Cristo, Matteo capitolo 26:50-54 <<

E Gesù, gli disse: "Amico, cosa sei venuto a fare?". Allora essi, accostatisi a Gesù, gli posero le mani addosso e lo presero.

 Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, stesa la mano, trasse fuori la sua spada e percosse il servo del sommo sacerdote, recidendogli un orecchio.

  Allora Gesù gli disse: "Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada.

  Pensi forse che io non potrei adesso pregare il Padre mio, perché mi mandi più di dodici legioni di angeli?

 Come dunque si adempirebbero le Scritture, le quali dicono che deve avvenire cosi?". 

Queste parole mi colpirono come un martello, vedere Gesù all'inizio del momento più difficile della sua vita, avere il coraggio, la determinazione e la forza di non prendere la strada più facile chiamando a se le 12 legioni di angeli, ma impegnarsi a fare ciò per cui era venuto.
Subito dissi forse la prima delle mie preghiere fatte col cuore, non mi ricordo parola per parola ma il concetto che espressi fu "Signore, non puoi davvero voler puntare su di me, sappiamo entrambi che sono il cavallo sbagliato, non posso da lupo entrare nel tuo gregge, ma se questa è la tua volontà dammi la forza di mettermi in cammino,seguirti e cambiare."
E quella forza cari fratelli e sorelle, è quella che mi sta accompagnando ancora oggi, è quella che ancora mi sostiene quando cado, è la cosa più bella che mi sia mai capitata e mi sento onorato e fortunato di vivere adesso la mia vita con Cristo a mio fianco.
Le lunghe ed interminabili notti piene di sigarette e nervoso, sono solo un pallido ricordo, adesso è da uomo nuovo che affronto la vita e tento il più possibile di far vedere il mio cambiamento agli altri; tutto questo grazie alla forza ed al sostegno che mi concede Nostro Signore Gesù Cristo.
Concludendo, vorrei che dalla mia esperienza potesse venire fuori qualcosa di buono per gli altri e soprattutto, a chi si sta avvicinando a Cristo in questo momento, vorrei dire che sembra una cosa difficle ed impossibile, ma con Dio al vostro fianco vi assicuro che vedrete la vita con occhi diversi, scoprirete una forza che non pensavate di avere, vi sentirete bene solo perché con il vostro cambiamento, sopratutto con chi vi conosce da molto, testimonierete la grandezza e la bontà di Nostro Signore.

Amen"