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giovedì 28 agosto 2014

Riflessione sul Mondo che ci circonda....

Vivendo su questo pianeta ed in quest'epoca è impossibile voler seguire Gesù senza prima esaminare dove viviamo e cosa ci sta intorno. 
Siamo chiamati a combattere contro noi stessi e contro gli attacchi del maligno che mira solo alla nostra distruzione. 

Come possiamo seguire gli insegnamenti di Nostro Signore in questo mondo corrotto?

A mio parere come ogni “combattimento” che si rispetti bisogna fare un piano d’azione, senza organizzazione nessuna missione può riuscire perfetta.

La prima cosa che faccio ogni giorno è riflettere sulla mia vita cristiana e su come perseguire al meglio la ricerca del Regno di Dio, ogni giorno tento di avere ben chiari:

1) Gli ostacoli che ho davanti
2) Cosa posso fare per perseverare nella Fede
3) La forza, la serenità ed il conforto che Dio mi concede e che mi incoraggia a perseguire sulla strada che porta verso il Suo regno

Ognuno di questi punti mi fa aprire un mondo di riflessioni:

1) E’ letteralmente impossibile continuare una battaglia senza considerare: Il territorio in cui si svolge, le armi del nemico ed il modo di agire dell’avversario.

Queste sono le cose che tengo sempre presente nella mia testa, soprattutto il territorio, nella Bibbia dice chiaramente che questa terra è nelle mani del “Principe di questo mondo” (Satana) e come abbiamo visto nella Genesi “i suoi desideri sono rivolti contro di te”, è giusto pensare che ogni modo di vivere che si reputa importante in questo mondo è rivolto contro di me. Gesù ci fa capire che seguendo i Suoi insegnamenti non possiamo essere graditi a questo mondo:

Giovanni 17:14
Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Quando mi soffermo a riflettere su cosa questo mondo reputa importante, mi chiedo immediatamente come dovrei vivere la mia vita per essere sempre al centro dell’attenzione ed essere in linea con il presente.
Secondo me tutto parte da un Peccato (o arma del nemico) da cui a cascata derivano tutti gli altri:

Proverbi 16:18
La superbia precede la rovina,
e lo spirito altero precede la caduta


Superbia = Radicata convinzione della propria superiorità (reale o presunta) che si traduce in atteggiamenti di orgoglioso distacco o anche di ostentato disprezzo               
                      verso gli altri

Da sempre come ci vestiamo e come ci presentiamo denota la nostra popolarità, tutto nella vita può essere sacrificabile per essere vestito bene ed essere al centro dell’attenzione. Vedo costantemente persone che comprano vestiti e l’ultimo paio di scarpe e le mostrano a tutti quasi come se essere belli ed alla moda sia la cosa più giusta.

La gente DEVE guardare ME quando entro in una stanza e la gente DEVE guardare la mia nuova maglietta, le mie nuove scarpe perché DEVE fare a ME dei complimenti.

Sono davvero sicuro che con questo atteggiamento non danneggio gli altri o me stesso?
Se io faccio di tutto per attirare l’attenzione su di me non c’è il rischio che stia distogliendo l’attenzione mia e del prossimo da Cristo?

In un modo di vivere del genere costringo me stesso ed il prossimo a fare le “gara” verso l’ultima moda, uno deve essere più bello ed al centro dell’attenzione dell’ altro, da questo ne nasce una battaglia con tutti… ma a pensarci bene è la Vera Battaglia che sono chiamato a fare?

Questo è solo uno degli esempi, ma se ci fermiamo a riflettere tutto può partire da qui; quante persone vediamo ogni giorno che DEVONO dimostrare di non avere bisogno o paura di nessuno? Quanti di coloro che si sentono deboli sono “costretti” a tenere alcuni atteggiamenti per associarsi al branco ed essere reputati forti?

Quante persone vediamo andare in palestra ed ingerire qualsiasi sostanza proteica non per avere un fisico atletico e sano ma solo per apparire?

In quanti non cercano più una vera relazione sentimentale perché in questo mondo l’unica cosa importante è fare sesso con più ragazze possibili o viceversa con ragazzi per dimostrare di essere desiderati e trattare il prossimo quasi come un trofeo o una medaglia?......

Purtroppo vivendo in questo mondo tutti siamo costantemente preda di questi atteggiamenti e per riuscire a non caderne preda abbiamo una sola soluzione perseverare nella Fede e nella ricerca del Regno di Nostro Signore.

Matteo 6:33
Cercate prima il regno e la giustizia di Dio….

Da questo posso dedurre che una dei piani principali dell’avversario è quello di NON farmi cercare il Regno Di Dio e per non indurmi a cercare qualcosa basta non creare in me il bisogno di qualcosa ma anzi di creare un ambiente ed un mondo nel quale Io mi senta appagato…..

2) Come posso fare per perseverare nella  fede ogni giorno?

Come sempre inizio con il vedere l’ostacolo principale che per ognuno di noi può essere differente.

-Perché devo disturbare Dio per una cosa del genere?

Salmi 6:6
Io sono esausto a forza di gemere;
ogni notte inondo di pianto il mio letto
e bagno di lacrime il mio giaciglio.

- Pregare alla fine a che cosa serve?

Luca 22:46
e disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione».

- Oggi non ho proprio voglia di leggere la Bibbia, pregare o andare in Chiesa, posso farne a meno!!

Proverbi 24:30-34

30 Passai presso il campo del pigro
e presso la vigna dell'uomo privo di senno;
31 ed ecco le spine vi crescevano dappertutto,
i rovi ne coprivano il suolo,
e il muro di cinta era in rovina.
32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere;
e da quel che vidi trassi una lezione:
33 dormire un po', sonnecchiare un po',
incrociare un po' le mani per riposare...
34 e la tua povertà verrà come un ladro
e la tua miseria, come un uomo armato.

Ci sono molte altre domande ed ostacoli o modi di pensare che ci possono mettere i bastoni tra le ruote, ma per ognuno di questi possiamo trovare la risposta nella Bibbia, parlando con un fratello di chiesa o semplicemente pregando e riflettendo.. ma una cosa accomuna ogni singola risposta “La forza di perseverare DEVE arrivare da noi”.

3) Per fortuna, detto tutto questo, alla mia forza si aggiunge la forza di Dio ed è solo grazie a questa che posso vivere con fede in “territorio nemico”.

Efesini 6:10-18

10 Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. 11 Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; 12 il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. 13 Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere.14 State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; 15 mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace;16 prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. 17 Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; 18 pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi.

Questo è il messaggio di Dio che mi incoraggia maggiormente, ce ne sono molti altri ma queste parole mi hanno sempre fatto riflettere su come Dio VUOLE ED E’ IN GRADO di mettermi a disposizione tutte le armi per vivere una vita seguendo le Sue leggi ed i Suoi insegnamenti in maniera serena.
Donandomi ciò che mi serve per fare fronte a questa vita.

Durante i periodi difficili e gli ostacoli che avrò davanti, sono sicuro che perseverando nella Fede in Nostro Signore avrò la forza, il conforto e la serenità per vivere una vita insieme a Gesù senza mai arrendermi.. senza contare che Dio sempre e costantemente ci dona la cosa più importante di tutte, la Sua misericordia ed il Suo amore.


Amen

venerdì 15 agosto 2014

Un cuore Umile

Giovanni 3:19-21

19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; 21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

Questi versetti ci spingono a riflettere sulla nostra umiltà ed il nostro reale desiderio di avere Gesù nelle nostre vite.

19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 

Il versetto ci dice chiaramente che le nostre opere sono malvagie, ma vediamo anche un verbo al passato “erano malvagie”, si parla quindi prima dell’arrivo di Gesù nella nostra vita. La fede in Lui non solo ci  conforta e rasserena in questo mondo ma ci guida e ci migliora, ma come fa a guidarci in questo cambiamento?
Partiamo da cosa vuol dire una vita senza la fede e gli insegnamenti di Gesù; questo mondo corrotto ci porta a non esaminare mai il nostro operato bensì quello degli altri. Quando analizziamo il comportamento di una persona, una situazione, un pensiero, un errore del nostro prossimo etc.. siamo sempre portati ad ergerci come giusti giudici, ci sentiamo perfetti ed il nostro giudizio nei riguardi del prossimo si afferma quasi come la legge più giusta di questo mondo. Ci sentiamo così superbi e superiori rispetto agli altri che non solo non abbiamo bisogno di nessuno che dica come vivere ma non abbiamo neanche bisogno di fermarci ad esaminare la nostra vita poiché ai nostri occhi è perfetta..  siamo portati a pensare che tutto ciò che ci succede è perché gli altri sbagliano mentre noi abbiamo una condotta perfetta.
L’avvicinarci a Cristo però mette in risalto esattamente l’opposto, Gesù illumina tutti gli aspetti della nostra vita e ci dice di esaminare soprattutto le nostre mancanze ed i nostri peccati.

 V.20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte

Il passo verso Gesù in questo senso risulta qualcosa di difficile perché ci apre gli occhi su tutti gli aspetti della nostra vita e se in alcune circostanze questo ci porta beneficio, in altre ci mette davanti tutti i nostri errori e ciò risulta a volte complicato.
Siamo obbligati a fare i conti con i nostri errori e questo ci porta irrimediabilmente a sentirci sbagliati ed a renderci conto di quante volte la nostra condotta sbagliata a dato seguito ad avvenimenti spiacevoli, in questo caso dobbiamo esaminare bene i nostri sbagli ed i nostri peccati non solo per chiedere perdono ed imparare a non commetterli più, ma cosa ancora più importante, dobbiamo sforzarci e chiedere al Signore di donarci un cuore umile.

Esaminando le mie mancanze verso Dio capisco che è il maligno  a farmi credere di essere giusto e quindi di avere il potere di giudicare il prossimo, ma grazie all’umiltà ed alla luce che Gesù mi trasmette ho l’opportunità di comprendere che anche io sbaglio in modo da rispondere al mio prossimo non più con un giudizio ma con un perdono.

21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

Il perdono verso il prossimo metterà in risalto il mio diverso modo di comportarmi verso gli altri e di conseguenza non solo otterrò un cuore umile ma avrò anche la possibilità di essere di esempio verso il prossimo in molte situazioni. Tutto questo può essere visibile già dal comportamento che tengo durante una discussione, attraverso gli insegnamenti di Gesù e grazie ad un animo umile tutte le discussioni che terrò con il prossimo non saranno più centrate sull'obiettivo di avere ragione ma mettendo il prossimo al mio livello anche i diversi punti di vista diventeranno per me un occasione per crescere.

Questo è solo uno dei tanti esempi; che Dio ci doni la fede e la forza di farci guidare dalla Sua volontà e seguire i Suoi insegnamenti ogni giorno della nostra vita.


Amen 

giovedì 24 luglio 2014

Matteo 4:1-11 Resistiamo e chiediamo Forza

Matteo 4:1-11

1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"».5 Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, 6 e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto:"Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo,ed essi ti porteranno sulle loro mani,perché tu non urti con il piede contro una pietra"».7 Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"».8 Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: 9 «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori».10 Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto"».11 Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano.

Gesù nel deserto fa digiuno per 40 giorni e 40 notti e “alla fine ebbe fame” ed il tentatore, cioè il diavolo, gli si avvicina.
Nella nostra vita quando decidiamo di cambiare vita e seguire Gesù, dobbiamo inevitabilmente smettere di alimentare le nostre voglie terrene, che siano di vendetta, di orgoglio, pigrizia etc.…

All’inizio del nostro cambiamento, la nostra fede è molto potente poiché abbiamo preso la decisione di farci salvare da Dio e guidati dalla voglia di conoscerLo, gli stiamo vicino il più possibile. Tutto per noi diventa una cosa nuova e da scoprire, ci rendiamo conto quanto è bello avere fede in Lui, quanto è stupenda la forza, il conforto e la serenità che ci mostra ed analizzando per la prima volta il suo sacrificio per noi, rimaniamo senza fiato davanti a tanto amore che prima non conoscevamo. All’inizio del nostro cambiamento sarebbe pertanto inutile per il maligno tentare di farci allontanare da Cristo, certo il tentativo lo farà sempre, ricordiamoci sempre che il suo obiettivo è dimostrare quanto noi esseri umani non siamo degni di Dio e di essere salvati.

Per il diavolo è molto più proficuo, prima di sferrare un attacco, attendere che le nostre voglie terrene inizino a farci sentire la loro fame; proprio come Gesù nel deserto e sarà allora che ci colpirà con forza e tenterà di fare leva sulla nostra debolezza per farci abbandonare  la fede ed il cammino verso Cristo.

Non dobbiamo però temere o farci sviare dalla retta via, ci potranno capitare delle situazioni dove ci sentiremo persi e lontani da Dio e sarà proprio in quei momenti che dovremo usare tutte le nostre forze per metterci in preghiera e studiare la Bibbia, in quei momenti dovremo imparare a non ascoltare i nostri pensieri ed a focalizzarci solo sulla persona di Gesù.

Quando stiamo attraversando un momento difficile, ci può capitare di sentirci distanti da Dio ed in alcune occasioni, di cedere alla tentazione e commettere peccato senza seguire le leggi di Nostro Signore; in quel momento inizia l’attacco più forte, l’obbiettivo del maligno è quello di distruggerci e per farlo ci deve trascinare lontano da Gesù e dalla fede in Lui.

Per farlo in maniera più corretta ed efficace, il maligno persegue l’obbiettivo di farci sentire indegni di pregare Dio dopo aver sbagliato, di renderci tristi e deboli perché non ci riteniamo più all’altezza di studiare la parola di Dio e tenterà in tutti i modi di farci apparire inutile e stupida la nostra scelta, ci convincerà con tutte le sue forze e sfruttando i nostri pensieri che ormai siamo condannati e non riusciremo mai ad avere la forza di seguire Gesù.

Per resistere dobbiamo, come sempre, imparare dal nostro Re e Maestro Gesù Cristo, Lui nel deserto, per resistere alle tentazioni del maligno durante la debolezza, usa la parola di Dio:

3 E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"».

Allora fratelli impariamo dal Nostro Re e Salvatore, qualunque cosa accada e soprattutto quando non ci sentiamo degni di pregare Dio, superiamo i nostri pensieri ed inginocchiamoci davanti a Lui, leggiamo la Sua parola e chiediamo la Forza di rimetterci in piedi sulla via che conduce a Nostro Signore Gesù Cristo ed alla nostra salvezza attraverso il Suo sacrificio.

Salmi 118:14
Il SIGNORE è la mia forza e il mio cantico,
egli è stato la mia salvezza.

Amen

venerdì 11 luglio 2014

SETE DI VENDETTA: "ISTRUZIONI PER L'USO"

Romani 12:17-21
17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
In tutto il capitolo 12 si analizza il modo di vivere che deve avere un cristiano che vuole seguire gli insegnamenti di Gesù. In particolare del versetto 17 si analizza il rapporto che dobbiamo avere con gli altri.

Per vivere da cristiani bisogna mettere in pratica molti cambiamenti alla nostra natura umana, tuttavia le cose da tenere ben in mente sono principalmente due:

-  Amare
Perdonare

In più occasioni ci viene detto che l’amore è il sentimento più forte che dobbiamo avere non solo verso amici e parenti, ma addirittura verso il prossimo, ci viene detto di amare anche i nostri nemici e quindi Perdonare il male che ci viene fatto senza ricercare la vendetta.

Vista in questo modo può sembrare una situazione impossibile da attuare in questo mondo, perché il primo pensiero ci porta inequivocabilmente a pensare al rischi di essere gli zerbini del prossimo. Se è lecito porsi questo dubbio è anche vero che ciò che dice il versetto parla di come vivere una vita in maniera dignitosa ma senza fare del male al prossimo.

Se è vero che il perdono di un mio nemico mi può far apparire debole ai suoi occhi non dobbiamo dimenticare che dalla nostra abbiamo la Fede nel Signore, la Sua vicinanza ed il Suo sostegno; ogni volta che l’ira verso qualcuno o qualcosa ci assale, dobbiamo pregare Dio di donarci la serenità in modo da perdonare chi ci ha fatto del male e risolvere la situazione in maniera lucida facendo la Sua volontà.

Analizzando i versetti troviamo però due punti su quali vale la pena riflettere:

1) Il versetto  18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini” ci pone di fronte al nostro limite umano di perdono, a causa della nostra natura corrotta, non solo ci è impossibile andare d’accordo con tutti ma abbiamo anche difficoltà nel comprendere il perdono smisurato che Dio ha per tutti noi. Quel “Se è possibile, per quanto dipende da voi” ci sprona a mettercela tutta per andare d’accordo ed amare il prossimo ma nello stesso tempo ci dice di non sentirci troppo in colpa nel momento che ciò non è possibile, sicuramente nella nostra vita non andremo d’accordo con tutti, ma anche nel caso limite dobbiamo sempre sforzarci di non odiare il prossimo ma cercare in tutte le maniere di controllarci.

2) “19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.” Il discorso è chiaro; se nel versetto 18 si analizza il nostro limite ad amare e ci fa prendere atto che con alcune persone, malgrado i nostri sforzi, non riusciremo ad andare d’accordo; dal versetto 19 l’apostolo Paolo ci mette in guardia dai sentimenti che proviamo nel momento in cui qualcuno ci fa del male.

In quell'istante ci sentiamo offesi e l’ira è sempre pronta a prendere il sopravvento sul nostro giudizio, ed ecco che in un battito di ciglio l’amore abbandona il nostro cuore, lasciando il controllo al male.
La prima cosa che cambia è l’approccio che abbiamo con quella persona che ci ha feriti, se prima facevo il possibile per comportarmi in maniera fraterna e benevola, ecco che subito passo dall’essere il fratello amorevole a spietato giudice.

Da quell’istante nel mio cuore regna la vendetta ed è proprio su questa che Paolo ci scrive le “istruzioni per l’uso”. Dobbiamo, con tutte le nostre forze, riuscire a non provare risentimento verso una persona che ci ha fatto del male a volte però, nonostante il nostro impegno, ci sentiamo i “giusti giudici” che devono decidere la giusta sentenza e la giusta condanna verso il prossimo.

Ma siamo davvero così giusti? Come possiamo fare per combattere la nostra sete di vendetta?

19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 

La risposta è chiara!  Lasciamo non solo la vendetta al Signore ma anche il giudizio.
Concludo con questo versetto:

Giacomo 1:20
Perchè l'ira di dell'uomo non compie la giustizia di Dio.

Il Signore è l’unico che può giudicare in maniera corretta ed emettere una giusta sentenza, sarà pertanto Lui a decidere se vendicare qualcosa o lasciare perdere, seguendo questa filosofia arriveremo a non metterci dalla parte del male arriveremo a riconoscere il nostro limite di esseri umani ed a lasciare tutto nelle mani di Dio. Prego perché Dio riesca a guidare ognuno di noi in tutti gli aspetti della nostra vita.

Quante volte vi capita di sentirvi dei corretti esecutori della giustizia verso il prossimo?
Come reagite il più delle volte? 
Vi è mai capitato di affidarvi completamente all'amore ed alla giustizia di Dio? Se sì, come vi siete sentiti dopo?

Le riflessioni a voi….

mercoledì 2 luglio 2014

HO IMPARATO...


HO IMPARATO COME SI VIVE PENSANDO COSTANTEMENTE AI PROBLEMI, DI COSA VUOL DIRE STARE SVEGLIO PER LE PREOCCUPAZIONI E NON RIUSCIRE A SMETTERE DI PENSARE, ESSERE SEMPRE IN CERCA DI UNA SOLUZIONE AL DOMANI SENZA TROVARNE, SENTENDOSI PERSO… FIN QUANDO HO LETTO

MATTEO 6:31-33
31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

HO IMPARATO COSA VUOL DIRE SENTIRSI SOLI, VIVERE PERIODI DI ANGOSCIA PERCHE’ CI SI SENTE ABBANDONATI DA TUTTI DI FRONTE A PROBLEMI ENORMI… FIN QUANDO HO LETTO

GIOBBE 35:14
e tu, quando dici che non lo scorgi,
la tua causa gli sta davanti;
sappilo aspettare!

HO IMPARATO COSA SIGNIFICA PASSARE BRUTTI PERIODI SENZA UNA SPIEGAZIONE DI CIO’ CHE SUCCEDE, COSA VUOL DIRE CERCARE UNA SPIEGAZIONE DOVE NON SI RIESCE A SCORGERLA… FIN QUANDO HO LETTO

Giobbe 36:15
ma Dio libera l'afflitto mediante l'afflizione,
e gli apre gli orecchi mediante la sventura.

HO IMPARATO COSA SIGNIFICA AVERE PAURA DI SBAGLIARE E COME CI SI SENTE PERSI DI FRONTE ALLE CONSEGUENZE DI UN ERRORE INATTESO… FIN QUANDO HO LETTO

Giosuè 1:9
Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai».

HO IMPARATO COSA VUOL DIRE SENTIRSI ESTRANEI A QUESTO MONDO DOVE CONTANO SOLO I SOLDI ED IL POTERE, SENTIRSI COSTANTEMENTE SBAGLIATI E FUORI LUOGO… FIN QUANDO HO LETTO

Galati 1:10
Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!

HO IMPARATO COSA VUOL DIRE ESSERE DELUSO PERCHE’ NONOSTANTE LA MIA FEDE IN DIO, LA VITA CONTINUA AD ESSERE DURA… FIN QUANDO HO LETTO

Marco 8:34

Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.



IL CAMMINO E’ ANCORA LUNGO E DI COSE DA IMPARARE CE NE SONO MOLTE MA ADESSO

HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE SI E’ FATTO UOMO ED E’ MORTO PER NOI
HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE NON CI ABBANDONA MAI
HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE CI ACCETTA PER COME SIAMO
HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE SOFFRE QUANDO SOFFRO IO
HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE MI DA CIO’ DI CUI HO BISOGNO
HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO SEMPRE PRONTO A RIALZARMI QUANDO CADO
HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE MI PERDONA QUANDO FACCIO QUALCOSA DI SBAGLIATO….

GIA’ FORSE HO IMPARATO LA COSA PIU’ BELLA DI TUTTE….

HO IMPARATO CHE C’E’ UN DIO CHE CI AMA…



AMEN.


martedì 6 maggio 2014

Riflessione su Marco 9:14-29

Marco 9:14-29

14 Giunti presso i discepoli, videro intorno a loro una gran folla e degli scribi che discutevano con loro. 15 Subito tutta la gente, come vide Gesù, fu sorpresa e accorse a salutarlo. 16 Egli domandò: «Di che cosa discutete con loro?» 17 Uno della folla gli rispose: «Maestro, ho condotto da te mio figlio che ha uno spirito muto; 18 e, quando si impadronisce di lui, dovunque sia, lo fa cadere a terra; egli schiuma, stride i denti e rimane rigido. Ho detto ai tuoi discepoli che lo scacciassero, ma non hanno potuto». 19 Gesù disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me». 20 Glielo condussero; e come vide Gesù, subito lo spirito cominciò a contorcere il ragazzo con le convulsioni; e, caduto a terra, si rotolava schiumando. 21 Gesù domandò al padre: «Da quanto tempo gli avviene questo?» Egli disse: «Dalla sua infanzia; 22 e spesse volte lo ha gettato anche nel fuoco e nell'acqua per farlo perire; ma tu, se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». 23 E Gesù: «Dici: "Se puoi!" Ogni cosa è possibile per chi crede». 24 Subito il padre del bambino esclamò: «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità». 25 Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: «Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più». 26 Lo spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il bambino rimase come morto, e quasi tutti dicevano: «È morto». 27 Ma Gesù lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
28 Quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato: «Perché non abbiamo potuto scacciarlo noi?» 29 Egli disse loro: «Questa specie di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera».

Questi versetti ci descrivono una situazione che possiamo analizzare e riportare nelle nostre vite.

Elementi importanti:

1.     Gesù quando arriva si rivolge agli scribi   
2.     I discepoli non  hanno potuto scacciarlo
3.     La vicinanza a Gesù innervosisce il male
4.     E’ da molto che il fanciullo viene tormentato
5.     Puoi…
6.     Chiedere aiuto a Gesù per credere
7.     Il fanciullo come morto
8.     Gesù lo solleva
9.     Preghiera  (digiuno)

1) Gesù quando arriva si rivolge agli scribi:
Quando Gesù arriva dai discepoli li trova a conversare tante persone e con degli scribi.
Gli scribi erano esperti di scrittura, tra i quali figuravano non pochi sacerdoti colti, gli scribi ebrei erano specializzati nella trascrizione dei testi sacri, sempre in lingua ebraica, ed erano quindi dotti conoscitori di regole e dottrine culturali ed etiche.
14 Giunti presso i discepoli, videro intorno a loro una gran folla e degli scribi che  discutevano con loro. 
15 Subito tutta la gente, come vide Gesù, fu sorpresa e accorse a salutarlo
16 Egli domandò: «Di che cosa discutete con loro?» 
Analizzando la situazione troviamo i discepoli, gli scribi ed una grande folla che discutono, Gesù arriva tra loro e la gente “fu sorpresa” ed accorse a salutarlo ed è Gesù che per primo chiede “Di che cosa discutete con loro?”.
Ho riflettuto molto su questa situazione, immaginiamo per un attimo di essere lì, al tempo di Gesù, con un ragazzo che ha bisogno di aiuto perché  indemoniato, vediamo scribi, persone ed i discepoli… La prima domanda non dovrebbe essere dov’è Gesù?
Nessuno di loro Lo cerca, tutti si fermano a discutere e nonostante non riescono a scacciare lo spirito maligno “Ho detto ai tuoi discepoli che lo scacciassero, ma non hanno potuto” e quando Gesù arriva c’è sorpresa, la gente accorre a salutarlo ma quelle persone avrebbero dovuto cercare il Salvatore subito dopo aver capito di non potere niente contro quello spirito maligno.

Gesù ci ama! E’ per questo che se davanti a grandi problemi o situazioni spiacevoli, ci dimentichiamo di Lui o non Lo cerchiamo, è Lui a venire da noi ma non viene con la soluzione in mano, viene per insegnarci qualcosa, per questo quando vede la folla la Sua prima reazione è quella di domandare “Di che cosa discutete con loro?” quasi come a dire “Volete mettere anche me al corrente di quello che vi è successo lasciando stare per un attimo leggi, riflessioni e ragionamenti?!” questi ultimi servono per trovare la direzione ma Gesù è la via.

2) I discepoli non hanno potuto scacciarlo
Il padre del fanciullo indemoniato informa Gesù che ha chiesto ai suoi discepoli di esorcizzare il demonio ma come già detto, loro non ce l’hanno fatta e la risposta di Gesù è una risposta che va in contrasto con la calma ed la pazienza che ha dimostrato nella maggior parte delle situazioni riportate nella Bibbia:

19 Gesù disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me». 

Da questa risposta appare come Gesù sia quasi innervosito dalla nostra incredulità ma in contempo fa trasparire l’amore e la pazienza che ha per noi, fino a concludere con un bellissimo ed incoraggiante “Portatelo qui da me”. Questa Sua affermazione ci garantisce per prima cosa la Sua presenza e la Sua voglia di aiutarci ed in secondo luogo ci ammonisce, quasi come a dire “Venite a me e ci penserò IO”.

3)  La vicinanza a Gesù innervosisce il male
20 Glielo condussero; e come vide Gesù, subito lo spirito cominciò a contorcere il ragazzo con le convulsioni; e, caduto a terra, si rotolava schiumando. 
Perché questa sofferenza vicino a Gesù?

Il demonio infligge altri colpi al ragazzo perché sente che è la sua fine, la forza di Gesù e troppo superiore per lui e non potendo niente contro Cristo il male fa soffrire la sua preda.
Questa è forse una cosa che alcuni di noi conoscono bene, quando passiamo dei periodi neri quante volte siamo portati ad allontanarci dalla Fede? Quante volte rischiamo di dare la colpa a Dio di non intervenire per fermare tutto ciò che ci fa soffrire o semplicemente intervenire per darci un momento di pace?
Ecco che stiamo cedendo al male, più ci avviciniamo a Gesù e più i colpi diventeranno forti e non avremo alcun posto dove scappare se non nelle braccia di Nostro Signore Gesù CristoPortatelo qui da me». “

4)  E’ da molto che il fanciullo viene tormentato
21 Gesù domandò al padre: «Da quanto tempo gli avviene questo?» Egli disse: «Dalla sua infanzia; 
Per prima cosa Gesù si informa.
Adesso vorrei lasciare a voi un pensiero. Secondo voi Gesù sapeva da quanto tempo e come era afflitto il giovane?

La risposta è sì (tutte le volte che Gesù fa una domanda è per noi ed è giusto chiederci il motivo) fa quella domanda per fare analizzare la situazione al padre, ai discepoli ed agli scribi.
La risposta del padre èDalla sua infanzia”; il che sta a significare che è da molto tempo che tutto ciò accade.
Immaginiamo questo padre cosa può aver fatto per tentare di salvare il figlio prima dell’arrivo di Gesù, immagino che abbia provato in svariati tempi con svariate preghiere, abbia chiesto l’aiuto di molti sacerdoti, scribi, farisei, un aiuto quasi costante della conoscenza e la relativa ferrea obbedienza alla legge di Dio.. ma le afflizioni del figlio finiscono solo quando nella Sua vita entra Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo e la  Fede in Lui.

5) Puoi…
22 e spesse volte lo ha gettato anche nel fuoco e nell'acqua per farlo perire; ma tu, se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
Davanti a Gesù il padre chiede se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». “
Ecco che ancora la Fede in Cristo non è concreta; il padre avrà sentito parlare molto di Gesù e dei suoi miracoli altrimenti non avrebbe chiesto aiuto ai discepoli.
Gesù entra nella Sua vita e chiede al padre di portargli il figlio perché Lui è la soluzione al problema ma il padre ancora non ha piena fiducia che tutto si possa sistemare. La stessa cosa può succedere a noi… impariamo a memoria la Bibbia, seguiamo ogni regola con ferrea determinazione, preghiamo in continuazione Gesù, però non gli doniamo il nostro cuore.
Gesù davanti a tanta impudenza si alza e se ne va? Ci maledice e ci lascia al nostro destino tra le grinfie del male?
Assolutamente NO! Fa quello che è venuto a fare, CI INSEGNA E CI SALVA, in questo sì che vediamo una ferrea determinazione, ancora una volta dimostra l’amore e la pazienza che ha per noi
23 E Gesù: «Dici: "Se puoi!" Ogni cosa è possibile per chi crede». 
Questo è forse il messaggio più ripetitivo che troviamo nei Vangeli “Ogni cosa è possibile per chi crede”, possiamo ogni cosa se facciamo entrare Gesù nella nostra vita e ci affidiamo completamente a Lui.

6) Chiedere aiuto a Gesù per credere
24 Subito il padre del bambino esclamò: «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità».
La risposta non lascia adito a dubbi sul suo significato, è nella risposta che troviamo il modo migliore per chiedere aiuto a Gesù.
Quando ci riuniamo in preghiera ed invece di ringraziarLo per la nostra fede forte indissolubile, ci mettiamo invece in discussione e chiediamo aiuto  Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità”, prendiamo anche noi esempio da questo, fermiamoci un solo istante e preghiamo Gesù di venire incontro alla nostra fragilità: Gesù credo in te ma non abbastanza, ti prego aiutami ad affidarmi a te completamente…

7) Il fanciullo come morto
25 Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: «Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più». 26 Lo spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il bambino rimase come morto, e quasi tutti dicevano: «È morto». 
Ecco cosa succede quando Gesù interviene per liberarci, nell’ultimo istante prima di andarsene il male sferra il colpo più grande Lo spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il bambino rimase come morto”.
Come analizzato prima, il male sente che la sua totale presa sulla persona giunge al termine, colui che fa entrare Gesù nella sua vita non è più sotto il controllo del male, Gesù ci cambia la testa ed il cuore ed entrambi diventano suoi, certo ci saranno delle situazioni dove il male ci metterà ancora i bastoni tra le ruote, scegliere Gesù non vuol dire vivere una vita sotto una campana di vetro o essere perfetti, ma non sono la moltitudine di peccati il discorso principale.
Se resto vicino a Gesù mi IMPEGNO a seguire le sue leggi e le volte che non riuscirò non sarà per scelta ma per nostra debolezza ed è quella debolezza che Gesù è venuto giustificare attraverso il suo sacrificio. Vivendo in questa maniera abbiamo già sconfitto il male, non siamo più le sue marionette ma siamo le sue vittime fino al ritorno del nostro Salvatore Gesù.
E’ proprio in questa fase però che il male tenta l’ultimo colpo, il più forte, il più micidiale… forse però sarebbe meglio dire l’ultimo e disperato colpo per allontanarci da Gesù, durante quel momento abbiamo solo una cosa da fare stare vicini a Cristo e la riflessione su questi versetti ci riporta sempre alla stessa preghiera «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità»”

8) Gesù lo solleva
27 Ma Gesù lo sollevò ed egli si alzò in piedi.

Questo è il versetto che ci toglie dalla mente quel “Non voglio che il male mi riduca come quel ragazzo…”
Questo è il versetto della speranza, anzi della certezza che Gesù ci risolleva.
Se crediamo in Lui e gli stiamo vicino, soffriamo nel peccato ma ci consoliamo perché abbiamo la certezza che quando Gesù entrerà appieno nella nostra vita, quando ci avrà aiutato a credere e gli avremmo dato le chiavi del nostro cuore e della nostra mente, Lui ci risolleverà da terra, Gesù ci ridarà speranza, aiuto e benedizione e la ricompensa più grande sarà avere una Fede che si rafforzerà e si rinnoverà sempre di più fino a diventare invincibile ed è proprio in quel momento che avremmo la ricompensa di tutti i nostri sforzi.

9) Preghiera  (digiuno)
28 Quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato: «Perché non abbiamo potuto scacciarlo noi?» 

La domanda dei discepoli è ciò che ci fa capire che con le nostre forze non arriviamo da nessuna parte, è come riunirci in preghiera e dire “Gesù sono forte, determinato, volenteroso.. perché non riesco ad allontanare il male?” e Gesù ci da quella risposta che ci fa capire come siamo deboli, il nostro essere “forti, determinati, volenterosi” è niente agli occhi del male.

29 Egli disse loro: «Questa specie di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera (e il digiuno)».

Ecco come possiamo fare a scacciare il male preghiera e digiuno (il digiuno è riportato solo in alcune Bibbie).. quindi se io prego da mattina a sera e faccio un digiuno di un mese riesco a scacciare il male come Gesù…
E’ giusto a mio avviso prendersi del tempo per riflettere…
Io posso avere la forza di Gesù? Posso tramite la mia forza, determinazione, volontà, preghiera e digiuno essere come Lui?
Assolutamente NO!
Gesù ci ha indicato prima la strada da percorrere, la prima scelta che dobbiamo fare… «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità»” questa è la vera preghiera, è tramite questo che riusciamo a scacciare il male, più siamo vicini a Lui e più scacciamo il male.
Certo per farcela utilizziamo lo studio della parole, la preghiera, il digiuno… ma questi sono i metodi con cui ci avviciniamo Lui e tutto ciò rimane inutile se lo facciamo basandoci solo sulle nostre forze.
Quante volte Gesù ci fa capire come una preghiera lunga e contorta non porta a niente, la preghiera più forte è quella fatta con il cuore e può essere anche un “Gesù ti prego di aiutarmi” e lo stesso vale per il digiuno.
A mio avviso la preghiera è utile per attingere forza da quel momento che passiamo a parlare con Gesù, attraverso la preghiera rafforziamo la nostra fede in Lui, la nostra speranza e il nostro altruismo quando preghiamo per gli altri. Il digiuno invece è quel momento in cui mi privo di qualcosa per riflettere sulla grandezza di Dio, per riflettere su quanti doni ci ha fatto in questa vita. Entrambi questi argomenti però sono molto complessi e richiedono uno studio ed una conoscenza molto più approfondita della mia; con questa riflessione  il messaggio che vorrei lasciare è quello di non vergognarci di dire a Gesù “Aiuto! La mia Fede sta vacillando” e in aggiunta che ogni giorno dovremmo pregare e riflettere sulla Sua parola in modo da stare sempre più vicini a Cristo.
Maggiore sarà la fede in Lui, maggiore sarà la certezza di vivere una vita senza paura del male perché saremo certi di avere Gesù da parte a noi pronto a rialzarci.

Amen