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sabato 25 marzo 2017

NELLA BARCA CON GESU'




MATTEO 8:23-26
Gesù salì sulla barca e i suoi discepoli lo seguirono. 24 Ed ecco si sollevò in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma Gesù dormiva. 25 E i suoi discepoli, avvicinatisi, lo svegliarono dicendo: «Signore, salvaci, siamo perduti!» 26 Ed egli disse loro: «Perché avete paura, o gente di poca fede?» Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. 

Bellissima e famosa questa parabola che vede Gesù aiutare i discepoli duarente grandi avversità.

Come succede spesso con la Bibbia, da poche parole abbiamo l'opportunità di estrarre molte riflessioni utili per la nostra fede e per la nostra vita.

Il mare nella Bibbia, raffigura molte volte i problemi e gli ostacoli che troviamo nella nostra esistenza.

In questo episodio vediamo i discepoli non solo in mezzo al mare, ma anche con una burrascosa tempesta che li sorprende. Anche noi durante la nostra vita ci possiamo sentire come seduti in quella barca, in mezzo ai problemi e con la paura di affondare. 

Potrebbe capitare anche a noi, di svegliarci un giorno, non vedere una via d'uscita per tutto ciò che ci capito intorno e non sentire la presenza di Gesù, proprio come se stesse dormendo lontano da noi; in certi casi è umano pregare e dire "«Signore, salvaci, siamo perduti!»" e forse anche noi potremmo come loro farci prendere dal panico. 

La reazione di Gesù non penso che sia cambiata molto nel corso degli anni, alla fine Gesù è sempre lo stesso, l'unico nostro punto fermo in questo mondo corrotto e variabile. Seguendo questo ragionamento ecco che la risposta data da Gesù ai discepoli viene anche indirizzata a noi:

«Perché avete paura, o gente di poca fede?»

Ognuno può vedere questa fresa sotto diversi aspetti, personalmente vedo un Dio che ci incoraggia a stare tranquilli. Un Dio che ci è vicino e ci ricorda che tutto è sotto controllo, non abbiamo niente da temere quando siamo nelle Sue mani.

Certo il male in questo mondo esiste e Satana ci mette alla prova con svariati ostacoli, alcuni veramente terribili. 
Tutto nelle nostre vite cambia quando riflettiamo con fede al fatto che il Signore ha messo un vero e proprio FRENO al male.

1Corinzi 10:13
Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare.

Satana ci mette alla prova, ci attacca e tenta di allontanarci il più possibile da Gesù, ma il Signore ci protegge. 

Non dobbiamo tuttavia confondere il fatto che il Signore "non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze" con "Sicuramente sarà una passeggiata", il fatto di non andare oltre le nostre forze non implica che la prova possa portarci al limite.

Dobbiamo anche ringraziare  il Signore che per noi fa molto di più quando ci troviamo all'interno delle prove che Satana ci mette davanti, quando siamo in mezzo ai guai e ci sentiamo male proprio come i discepoli nella tempesta, il nostro amato Padre Celeste nella Sua infinita intelligenza trasforma il male in bene. 
Oltre a questo, al momento opportuno ci darà "anche la via di uscirne", vedremo cadere tutti i nostri problemi e con la perseveranza nella fede e nella preghiera, grazie alla guida dello Spirito Santo impareremo anche qualcosa di molto prezioso.

Malachia 3:3
e purificherà i figli di Levi
e li raffinerà come si fa dell'oro e dell'argento;
ed essi offriranno al SIGNORE offerte giuste.
Egli si metterà seduto, come chi raffina e purifica l'argento,

Il Signore ci purifica e ci raffina come le cose più preziose per Lui, ma per vincere la nostra testardaggine alcune volte si avvale proprio della tempesta che ci circonda. Proprio come per raffinare i metalli preziosi bisogna prima riscaldarli e fonderli nella fornace, così è per i nostri cuori malvagi

Ezechiele 11:19
metterò dentro di loro un nuovo spirito,
toglierò dal loro corpo il cuore di pietra,
e metterò in loro un cuore di carne,
Io darò loro un medesimo cuore,

In conclusione il Signore non solo ci è vicino nella prove e ci dona la forza per resistere e una via per risolvere i nostri problemi, ma proprio come un Padre amoroso con i figli, attraverso questa assurda malvagità che ci siamo scelti, miracolosamente, la trasforma in bene donandoci non solo la pace ma insegnandoci anche ad amare, abbattendo il nostro orgoglio e facendoci superare la nostra testardaggine

Ebrei 12:7
Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga?


La mia preghiera per tutti noi è che il Signore ci doni la forza e apra la nostra mente alla Sua Parola sopratutto quando siamo nei periodi per noi più difficili e ci guidi con il Suo Santo Spirito insegnandoci ad amare e rasserenarci all'ombra dell'immenso amore che ha per tutti noi.

Amen 

Giovanni

venerdì 17 marzo 2017

LA FEDE E LA CERTEZZA: COME UN DILUVIO!





Ebrei 11:1
Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

Cos'è la fede? 

Per rispondere a questa domanda sono stati scritti moltissimi libri, ogni essere umano arriva ad un certo punto della sua vita in cui deve dare una risposta.

Lasciando perdere tutti i discorsi teologici; tutte le risposte più o meno approfondite si suddividono essenzialmente in due grandi e poderosi affermazioni:

1) Non credo in Dio e non mi interessa nulla di Lui

2) Ci credo e voglio saperne di più

Ci sarebbe anche una terza risposta, forse la più difficile da "catalogare":

3) Ci credo ma vivo la mia vita senza infastidirLo troppo

In questa riflessione, come in tutte le altre del blog, non si vuole in alcun modo giudicare o condannare posizioni diverse ma riflettere appunto su quella in cui un essere umano, decide di approfondire meglio la Bibbia per coltivare e rendere più forte la propria fede in Dio.

Partendo dalla base, devo per prima cosa riflettere sulla fede che ho nella Parola di Dio, sarebbe davvero un controsenso leggere un libro che mi parla di un Dio che non posso vedere, senza credere a ciò che c'è scritto, con la pretesa di cambiare idea e scoprire qualcosa di nuovo.

All'inizio di uno studio o meglio quando apro la Bibbia per la prima volta, devo sforzarmi di aprire la mente e  prendere in considerazione che ogni cosa scritta in essa, potrebbe essere vera. 
Quando una persona apre la Bibbia per la prima volta tenendo chiusa la mente, sigillata da uno strato di orgoglio quasi come a voler dire "Vediamo cosa dice questo pezzo di carta" non ne trarrà assolutamente nulla.

La fede in sostanza funziona alla rovescia rispetto alle cose proposte dal mondo; se nella pubblicità siamo abituati allo slogan "provare per credere" la fede è esattamente l'opposto dobbiamo "CREDERE PER PROVARE" solo allora potremmo effettivamente capire quanto questo libro sia prezioso per la nostra vita e sopratutto quanto l'amore di Dio per noi sia meraviglioso, immenso e vitale.

Il versetto preso in esame oggi è una delle più piccole sintesi sulla fede, ma come al solito, la Bibbia letta con fede ed intercessione dello Spirito Santo, riesce miracolosamente ad aprire un vero universo di argomenti e domande usando poche parole.

"Or la fede è certezza di cose che si sperano" già da questo punto possiamo vedere come la fede possa essere per certi versi una contraddizione se esaminata solo in maniera scientifica e letterale. 

Credo che esiste qualcosa perché ho fede, ma allo stesso tempo la mia certezza è la conseguenza di una speranza; spero che esiste qualcosa e la fede me ne da la certezza.

Per me diventa quasi impossibile approfondire il termine di fede senza perdermi in un contorto labirinto di possibili ragionamenti che molte volte sembrano andare uno nella direzione opposta dell'altro.

Verso la fine tuttavia, il versetto si semplifica un po', la fede viene vista come la "dimostrazione di realtà che non si vedono." anche da questo tuttavia potremmo fare delle riflessioni approfondite e contorte, con il rischio di perderci in un altro labirinto. 

Per riflettere in maniera più semplice, possiamo esaminare l'intero discorso nella Bibbia nel capitolo 11 di Ebrei, Paolo parla proprio di questo e vediamo come anche lui porti all'attenzione dei lettori alcuni esempi.

La storia o il versetto che mi affascina di più è il seguente:

Ebrei 11:7
7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un'arca per la salvezza della sua famiglia; con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede.

La storia di Noè mi riempie sempre di fascino, In queste poche parole, si vede la grande sfida che ha dovuto affrontare armato di un'enorme fede.

La sua storia e scritta nella Genesi dal capitolo 6 al 9.

Genesi 6:11-14
11 Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era piena di violenza. 12 Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché tutti erano diventati corrotti sulla terra.
13 Allora Dio disse a Noè: «Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. 14 Fatti un'arca di legno di gofer; falla a stanze, e spalmala di pece di dentro e di fuori.


Il termine "corrotta" intende che il peccato regnava sovrano e non c'era neanche una parvenza di bene, gli uomini avevano toccato il fondo.

In un ambiente dove non c'era più rispetto di nulla, né della vita, né delle donne, né di bambini e malati, insomma un ambiente in cui la cattiveria regnava sovrana; immaginiamoci Noè, un uomo anziano che con la sua famiglia iniziò a costruire un arca gigantesca solo perché il Signore glielo aveva ordinato. 

Pensiamo alla fede di Noè, a quante volte sia stata presa in giro o sia stata anche solo un pretesto per attaccarlo, chissà quante volte il nemico tentò di farlo cadere e di fargli abbandonare il Signore per ottenere la vittoria. 

Eppure Noè e la sua famiglia continuarono ad avere fede, non credo che alzando gli occhi al cielo, gli uomini si resero conto di quello che stava accadendo, anche perché la pioggia non esisteva a quel tempo e l'idea stessa di vedere acqua venire giù dal cielo era una cosa impossibile e irreale.

Nonostante tutto Noè, con perseveranza, preghiera e fede andò avanti per la sua strada, alla fine ottenne la certezza di cose sperate,  ed in seguito, quando all'interno dell'arca sentì la pioggia ebbe anche la dimostrazione di realtà che prima non si vedevano.

Paolo cita molti altri esempi, anche negli altri 2 capitoli della storia di Noè, si vede come per tutta la sua esistenza non abbia fatto nient'altro che avere fede e certezza nel Signore; da un certo punto di vista tutti noi credenti, in maniera molto personale, viviamo ogni giorno la sua stessa situazione. 

Il ritorno di Gesù che stiamo aspettando e a cui ci prepariamo, proprio come "Le nuvole" di allora non si vede e non si ha una prova scientifica che debba avvenire.

Molte volte capita anche a noi che mentre perseveriamo nella costruzione della nostra "arca di fede" e che costruiamo una vita seguendo e perseverando nella preghiera e nello studio della parola di Dio, con la certezza e la gioia dell'esistenza di un Dio che si è sacrificato per noi e che un giorno tonerà; ci sia qualcuno che ci dica di lasciare perdere perché alzando gli occhi al cielo non ci sono "nuvole" e non esiste un Dio che deve tornare.

Prendiamo esempio da Noè, continuiamo a perseverare, riflettere e rinforzare la nostra fede in preghiera e nello studio della Bibbia, in attesa che il Nostro Amato Signore Gesù Cristo ritorni e che si concluda la fine del male in questo mondo di peccato e sofferenza.

Apocalisse 21:1-4

Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. 2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».

Che il Signore ci doni la forza per restare sempre con Lui fino alla fine dei tempi.

Amen

Giovanni

sabato 11 marzo 2017

AMOREVOLE COME UN PADRE






Deuteronomio 8:5-6
5 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, così il SIGNORE, il tuo Dio, corregge te.6 Osserva i comandamenti del SIGNORE tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo

Bellissimi questi versetti dove il Signore si manifesta come un padre amorevole che insegna al figlio. 

Nel Suo infinito amore e nella Sua infinita saggezza il Signore ci mette al corrente anche in cosa ci sta correggendo, infatti nel versetto 6 leggiamo "Osserva i comandamenti del SIGNORE tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo," . 
Tutto questo ci dice che la cosa migliore che possiamo fare nella nostra vita è perseverare il più possibile nel seguire i Suoi comandamenti, ma stando attenti a non credere che il rispetto della legge di Dio possa in qualche modo salvarci:


Romani 3:20
perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.

La legge non ci può salvare e non lo farà mai, anzi davanti alla legge di Dio siamo tutti peccatori ma è nel tentare di seguirla il più possibile che possiamo vivere una vita più serena in pace con Dio ed amando il nostro prossimo.

Romani 3:23
“Poiché tutti hanno peccato e sono privi della Gloria di Dio.” 

Tutti noi pecchiamo, è la nostra natura, dal quando il male è entrato in questo mondo a causa del peccato di Adamo ed Eva, il rapporto che l'uomo aveva con Dio si è infranto ed il male ha iniziato a comandare ed a consumare il cuore umano.

Romani 5:17-19
18 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 19 Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
17 Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.

Grazie al sacrificio di Gesù il nostro rapporto con il padre è stato ricostituito, attraverso la fede in Lui otteniamo la grazia dei nostri peccati e quindi la salvezza e la speranza certa di una nuova vita nel Regno dei Cieli quando saremo trasformati ed il male sarà definitivamente distrutto

Apocalisse 21:4
Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».

Se grazie al sacrificio che Gesù ha fatto per noi sulla croce, le nostre colpe saranno perdonate, viene lecito chiedersi come mai il Signore fa di tutto per correggerci. 
Per assurdo potremmo anche pensare di vivere una vita facendo tutto ciò che è male tanto tramite la fede in Gesù otterremmo comunque la salvezza.

Questo tipo di ragionamento, oltre che rischioso è anche smentito dalla Parola di Dio.

Nella Bibbia troviamo alcuni passi dove ci viene detto che la legge di Dio non cambia e non cadrà mai. Lo stesso Gesù parlando della fine del mondo e della legge dice:

Matteo 5:18
Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto.

Nonostante questa chiara spiegazione possiamo anche intraprendere una riflessione ancora più profonda. 
Il discepolo di Gesù di nome Giovanni in una sua lettera scrive:

1 Giovanni 4:8
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

DIO E' AMORE, riflettendo su questa affermazione tutto ciò che deriva dal Signore è ripieno di amore, per questo possiamo dire che la Bibbia è un immenso messaggio di Amore.

Partendo da questo presupposto, tutto ciò che leggiamo, anche se non è sempre facile capirlo alla prima lettura (anzi ogni cosa è bene approfondirla sempre), contiene un messaggio d'amore. 
E' impossibile fare del male ma continuare ad amare il Signore, quindi non posso sperare che vivendo una vita in cui faccio tutto ciò che il mio cuore desidera, senza amore e seguendo solo ciò che il mondo mi fa propone, possa darmi certezza di amare ed avere fede in Cristo, poiché scegliendo Gesù devo abbandonare i desideri di questo mondo. 

Tito 2:11-12
11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 12 e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo,

Quindi scegliendo Gesù devo tentare il più possibile con le preghiera, la fede, lo studio della Bibbia e la perseveranza nel bene, di vivere rispettando il più possibile la Parola del Signore.
Abbiamo visto che questa scelta di vita non serve per la mia salvezza ma per vivere nel miglior modo possibile.

Qui entra in gioco il Signore che in questo cammino ci sta vicino, ci sostiene e sopratutto capisce quando cediamo al mondo, sbagliamo, pecchiamo o la nostra fede vacilla a causa di qualche insuccesso.

Ebrei 4:15,16
15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.

Gesù ci comprende perfettamente e ci è accanto in ogni momento; grazie al Suo sacrificio otteniamo la grazia ma purtroppo il nostro cuore deve essere corretto, guidato e aiutato a fare del bene. 
La nostra testardaggine e propensione al peccato è talmente grande che il Signore fa ogni cosa per insegnarci ad amare, sfruttando tutto il male che abbiamo intorno e trasformandolo in bene. Nelle Sue mani siamo sempre al sicuro, certi che ogni attacco che Satana ci sferra per farci soffrire ed allontanare da Dio verrà trasformato non solo in bene ma sarà usato dal Signore per insegnarci ad amare.

Malachia 3:3
e purificherà i figli di Levi
e li raffinerà come si fa dell'oro e dell'argento;
ed essi offriranno al SIGNORE offerte giuste.
Egli si metterà seduto, come chi raffina e purifica l'argento,

Vediamo come il Signore lavora sul nostro cuore e sul nostro animo per purificarci dal male ed insegnarci ad amare, proprio come un orefice raffina i metalli più preziosi. Viviamo la nostra vita il più possibile nell'amore e nel rispetto della Sua legge facendo in modo non solo di portare il Suo messaggio di salvezza al prossimo ma imparando ogni giorno, quanto il Signore sia più grande del male che ci circonda e quanto la nostra vita possa trascorrere felice, serena ed al sicuro tra le braccia del nostro Padre Celeste che ci corregge amorevolmente come suoi figli.

Che l'amore di Dio possa abitare sempre nei nostri cuori e che la nostra fede possa divenire ogni giorno più forte donandoci la certezza che il Signore ci ama e lotta sempre al nostro fianco.

Deuteronomio 8:11
Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do;

AMEN

Giovanni

sabato 4 marzo 2017

NEL DESERTO CON ELIA




1 Re 19:1-8

1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Izebel mandò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli».
3 Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; 4 ma egli s'inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!»

Questo episodio della vita di Elia, ci dona diversi spunti di riflessione per la nostra vita.

Nel libro di 1 Re, il capitolo 18 racconta di come Elia, potente profeta e servo del Signore, riportò il popolo a Dio mettendo alla prova i falsi profeti che con il loro paganesimo lo stavano ingannando. La vittoria fu schiacciante su tutti i fronti, Elia dimostrò una grande fede e sopratutto un grande coraggio nel mettere a repentaglio la sua vita. 
Nel capitolo dopo però, che è appunto quello su cui riflettiamo oggi, lo vediamo fuggire spaventato nel deserto di fronte ad una minaccia della regina Izebel.

Non ci è dato sapere il motivo di questa fuga, tuttavia vediamo come l'animo di Elia sia scosso, la paura e lo scoraggiamento sono talmente grandi che al versetto 4 lo vediamo chiedere a Dio la morte. 

In questo versetto notiamo anche come il cammino di Elia all'interno del deserto sia durato appena un giorno. 
Prendendo il deserto come metafora di un periodo difficile della nostra vita e proseguendo nella lettura, possiamo riflettere su come Dio abbia usato questa "caduta di fede" di Elia come un'occasione di crescita.

1 Re 19:5

 5 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò, e gli disse: «Àlzati e mangia». 6 Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 7 L'angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: «Àlzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio. 

Vediamo come il Signore gli doni forza in questo periodo difficile, Elia è caduto e si trova all'inizio di un deserto che sotto la guida di Dio è chiamato ad affrontare.

Nel versetto 8 scorgiamo come sia il Signore a imporgli di continuare a camminare in questo deserto dopo averlo rafforzato. Possiamo immaginare quanto questo "giro nel deserto" non sia affatto facile per Elia, immaginando la situazione abbiamo quasi la certezza di vederlo cadere, disperarsi, forse chiedere nuovamente di morire; lo vediamo nel tempo esaurire ed arrivare al limite della sua forza fino all'arrivo sul monte, dove trova rifugio in una caverna per rifugiarsi e riprendere un po' di fiato.

1 Re 19:9,10

Lassù entrò in una spelonca, e vi passò la notte. E gli fu rivolta la parola del SIGNORE, in questi termini: «Che fai qui, Elia?» 10 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita».

Anche noi potremmo essere ad un punto della nostra vita molto simile a questo episodio, per qualche ragione la nostra fede è stata scossa, abbiamo attraversato un periodo dove il dubbio e la paura hanno preso il posto della pace e della serenità. 

E' proprio in questi momenti che dobbiamo aggrapparci più forte al Signore nella fede e nella preghiera, dobbiamo perseverare nella ricerca del Signore ed Egli interverrà con noi come con Elia, non ci farà fuggire dal deserto, al contrario ci darà la forza per affrontarlo.

Notiamo anche come il Signore si rivolge a Lui, non lo rimprovera, anzi tenta di farlo riflettere sulla sua situazione e al riparo della fede gli indica cosa fare.

1 Re 19:11-13

11 Dio gli disse: «Va' fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE». E il SIGNORE passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto. 12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero. 13 Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori, e si fermò all'ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui, e disse: «Che fai qui, Elia?» 

E' come se gli stesse dicendo "Continua a cercarmi!" la ricerca di Elia continua e molti eventi gli avvengono intorno, qualcuno sta tentando di ingannarlo, all'inizio il Signore sembra essere in un poderoso vento di cambiamento, poi in un forte terremoto, quasi come un'evento che senza controllo a distrutto alcune certezze, poi un potente fuoco di purificazione. Nonostante tutto Elia resta aggrappato alla sua fede, esaminando a fondo ciò che gli avviene intorno, ma senza trovare Dio. 

Anche noi possiamo in un'attimo di smarrimento rischiare di vedere Dio dove non c'è, ma prendendo esempio da Elia, non dobbiamo avere fretta, esaminiamo ciò che ci sta intorno alla luce della Sua Parola e con la guida del suo Santo Spirito ed anche noi sapremo riconoscere le strade ingannevoli che sembrano giuste ma hanno il solo scopo di condurci fuori strada.

Il Signore si fa riconoscere, è in quel momento che la perseveranza e la pazienza vengono ricompensate, Il Signore non si trova sempre all'interno di grossi stravolgimenti, molte volte l'incontro con Lui avviene all'interno degli stessi problemi che abbiamo facendoci trovare la pace e la serenità, proprio come essere cullati da un vento leggero.

Quando ritroviamo il Signore in mezzo ad una situazione spiacevole ecco che il cammino riprende alla rovescia, la domanda che viene fatta ad Elia è sempre la stessa, quasi come un voler dire "Ora che mi hai trovato,  rifletti nuovamente su tutto e affronta ogni cosa insieme a me!"

La situazione non è cambiata, la risposta di Elia è sempre la stessa:

1 Re 19:14,15

14 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 15 Il SIGNORE gli disse: «Va', rifa' la strada del deserto, fino a Damasco; e quando vi sarai giunto, ungerai Azael come re di Siria; 

Non sempre il Signore interviene cambiando le situazioni che ci fanno stare male, il vero miracolo avviene all'interno del nostro cuore, quando Gesù ci accompagna nel deserto e con calma, pazienza, preghiera e perseveranza ci aiuta a cambiare il nostro punto di vista e noi stessi. 

Il miglior "salvataggio" avviene quando in mezzo ai problemi, attraverso la guida dello Spirito Santo, riusciamo a mantenere la fede ed a trovare la serenità ed il Signore.
Anche Elia non viene magicamente teletrasportato fuori dai problemi, ma gli viene chiesto di tornare a camminare nello stesso deserto, di affrontare nuovamente delusioni e battaglie ma questa volta con pace, serenità e con l'aiuto ed il sostegno del Signore, in questo "viaggio di ritorno" la fede non si distrugge, anzi si rafforza dopo ogni colpo, si risolleva dopo ogni caduta senza più depressione ma con la serenità e la certezza che il Signore è sempre con noi pronto a guidarci, a sostenerci ed a combattere al nostro fianco.

Amen

Giovanni