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venerdì 14 luglio 2017

TRE AMICI NELLA FORNACE



Daniele 3:28
Nabucodonosor prese a dire: »Benedetto sia il Dio di Sadrac,di  Mesac e di Abed-nego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui; hanno trasgredito l'ordine del re e hanno esposto i loro corpi alla morte, piuttosto che servire e adorare altro dio all'infuori del loro."

Nabucodonosor a quel tempo era l'imperatore di babilonia. Dopo la deportazione del popolo giudeo da Gerusalemme avvenuto nel 570 a.c,fece costruire una statua d'oro massiccio che lo ritraeva e decretò una legge che obbligava tutti i sudditi del suo enorme impero ad adorare solo e unicamente la statua vietando assolutamente a chiunque di pregare o invocare qualsiasi altro dio.

Mentre ogni sorta di strumenti furono suonati per l'adorazione della statua e tutto il popolo si inchinò davanti ad essa; tre giudei, si rifiutarono di inginocchiarsi in adorazione ma stettero in piedi, retti e senza paura.

Loro sapevano bene che c'è solo un Dio e non si sarebbero mai permessi neanche di inchinare la testa all'idolo d'oro fatto da mani d'uomo, ben sapendo che la statua con il tempo sarebbe scomparsa al contrario del Signore che invece è sempre presente e vive in eterno.

La conseguenza di tale disubbidienza al decreto imperiale ebbe come pena l'andare incontro ad una sentenza di morte tramite una grande fornace accesa che incuteva terrore al solo sguardo.


I tre amici ebrei ebbero anche una seconda opportunità di inchinarsi davanti alla statua, ma nulla cambiò; la loro formazione che ebbero nell'infanzia  e la loro fede stabile e incorruttibile, li fece negare la proposta del re dicendo:

" Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re.Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l'immagine d'oro che tu hai fatto erigere" (vv. 17-19)

La fornace fu alimentata sette volte di più che precedentemente e il fuoco divampava al suo interno,incutendo paura e terrore. 

I tre ebrei furono legati e gettati nella fornace, ma le promesse di Dio in quel momento si avverarono:

Isaia 43:2
quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà


Un grandissimo miracolo accade. Il popolo e l'universo intero stavano attenti al grande avvenimento che si stava manifestando.

Proprio in quel momento ogni legge fisica, umana e materiale fu infranta sotto gli occhi dei presenti e i tre amici non solo non perirono, ma camminarono tra le fiamme,slegati e pieni di spirito!. 

Il re ad un certo punto; pieno di stupore, notò che nella fornace apparve un quarto personaggio che descrisse come:

Daniele 3:25
"«Eppure», disse ancora il re, «io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senza avere sofferto nessun danno; e l'aspetto del quarto è simile a quello di un figlio degli dèi."


 "simile al figliol d'uomo" traducono altre versioni della Bibbia, comunque sia, se andiamo a leggere qualche capitolo più avanti nel libro di Daniele e in tutta la Bibbia, notiamo che questa affermazione viene attribuita a Gesù Cristo,il figlio di Dio. 

I tre amici si fidarono ciecamente di Dio ed egli li liberò e restò accanto a loro anche in un momento così terribile come la prova che dovettero affrontare nella fornace.

Grazie a questa fede,loro dimostrarono a tutti i presenti di allora ed a noi attraverso la Bibbia, chi è il vero Dio di tutto l'universo.

- LA CHIAMATA DI OGGI:

Al giorno d'oggi ,Cristo chiama i credenti a superare le dure prove che gli aspettano. 
Come in passato, anche al presente, ci sono persone che si affidano con tutto il cuore al Signore, in ogni istante così come nei momenti più difficili o complicati della loro vita e sono pronte a testimoniare del suo grande amore esclamando: " Ecco, il nostro Dio, che serviamo..."

Questi tre amici non furono dei supereroi come possono essere quelli della Marvel o di altri film o fumetti, ma persone umili che accettarono la chiamata divina: 

Isaia 6:8
[...] Chi manderò e chi andrà per noi?[...]


Satana in ogni tempo e in ogni luogo ha cercato durante tutta la storia dell'uomo, e cerca ancora tutt'oggi, di sterminare i figli di Dio, perché è a conoscenza che il messaggio di Dio risveglia anche le menti più addormentate e perse nel peccato.

Tramite fornaci,camere a gas,fosse di leoni e molto altro ha cercato di azzittire la voce della verità.

"Questo è il più grande lavoro" dice Elen G. White riguardo all'evangelizzazione "e anche il più nobile". Non ci dobbiamo preoccupare se ci insultano o si beffano dei nostri pensieri o delle nostre parole riguardo a Dio,in questi momenti dobbiamo ricordare che non siamo soli: Lui è con noi, sempre.


I tre amici non caddero davanti al pericolo della morte perché sapevano di avere Dio vicino e in ogni momento si ricordarono le parole incoraggianti che tutt'ora Dio ci ripete:

Isaia 41:10
non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio;
io ti fortifico, io ti soccorro,
io ti sostengo con la destra della mia giustizia.
Tu, non temere, perché io sono con te;


Essi dimostrarono chi è il vero Dio e anche il re alla fine esclamò:

Daniele 3:28
Nabucodonosor prese a dire: «Benedetto sia il Dio di Sadrac, di Mesac, e di Abed-Nego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l'ordine del re, hanno esposto i loro corpi per non servire né adorare alcun altro Dio che il loro.

Come i tre compagni dovettero affrontare un momento difficile, anzi terribile nella loro vita; anche oggi viviamo momenti non facili e alcune volte estenuanti. 

Al presente siamo chiamati allo stesso modo come nel passato,in tempi diversi e in circostanze diverse, ma con lo stesso messaggio: 

Far glorificare il Signore e far sapere chi è il vero Dio


Amen

Emanuel

venerdì 7 luglio 2017

!!!ATTENZIONE: AVVERTIMENTO IMPORTANTE!!!




Genesi 6:17-22
17 Ecco, io sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni essere in cui è alito di vita; tutto quello che è sulla terra perirà. 18 Ma io stabilirò il mio patto con te; tu entrerai nell'arca: tu e i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te. 19 Di tutto ciò che vive, di ogni essere vivente, fanne entrare nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. 20 Degli uccelli secondo le loro specie, del bestiame secondo le sue specie e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due di ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita. 21 Tu prenditi ogni sorta di cibo che si mangia e fattene provvista, perché serva di nutrimento a te e a loro».
22 Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli aveva comandato.

Iniziamo oggi con questi versetti tratti da Genesi che descrivono l’avvertimento che il Signore diede prima della distruzione della terra, c'è molto su cui riflettere su questa vicenda. Potremmo pensare quanti presero in giro Noè, a tutto quello che dovette sopportare e come riuscì a far fronte ad ogni singolo problema, ma la riflessione di oggi tratterà l'avvertimento che il Signore da all'uomo.
In questo caso Dio parlò a Noè e lo avviso che il diluvio sarebbe iniziato e che le acque avrebbero distrutto l'intero pianeta e gli umani di quel tempo.

Sappiamo dalla Bibbia, si salvò solo Noè grazie alla fede che quest’ultimo aveva in Dio, diversamente da tutti gli altri esseri umani che popolavano il pianeta a quel tempo.

Dio diede un'avvertimento all'uomo; Noè fu il solo ad ascoltarlo e si salvò grazie alla sua fede.

Anche nel Nuovo Testamento troviamo un avvertimento su un altro fatto storico già avvenuto e documentato:

Matteo 24:15
15 Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!)

In questi versetti Gesù mette in guardia i suoi discepoli da qualcosa che dovrà avvenire qualche anno dopo ma che fu predetta dal profeta Daniele molto tempo prima. Andiamo a leggere di cosa si tratta:

Daniele 9:27
Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore.

Con il senno di poi, possiamo affermare che questo versetto parla della distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 70 D.C. Le parole che più ci fanno capire che si sta parlando di questo fatto storico sono “farà cessare sacrificio e offerta”. 

Con la distruzione di Gerusalemme, gli ebrei non poterono più offrire sacrifici e offerte che venivano fatte in quel luogo, per la precisione nel tempio, come indicato nell'Antico Testamento, ad esempio nei primi capitoli di Levitico.

Il Devastatore è il nome che Daniele usa per indicare l’esercito romano, comandato a quei tempi dal Generale Tito che distrusse e rase al suolo Gerusalemme e il Tempio del Signore.

Chi credeva in Gesù, e prestò attenzione ai Suoi avvertimenti e alle sue parole scampò a questa tragedia e riuscì a vivere. Infatti Gesù disse:

Matteo 24:16-20
16 allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; 17 chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere quello che è in casa sua; 18 e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste. 19 Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! 20 Pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno né di sabato; 

Queste parole furono scritte da Marco nell'anno 55 D.C e da Matteo e Luca tra la fine degli anni 60 e 80 D.C. A parte Luca, sul quale qualche scettico potrebbe avere dei dubbi visto che il suo Vangelo fu scritto in quegli anni, Marco e Matteo scrivono le Parole di Gesù prima che la distruzione di Gerusalemme ebbe inizio.

In aggiunta, come altra prova concreta abbiamo diverse cronache dell’epoca e citazioni storiche che riportano quanto segue:

- I Cristiani sin dal principio del 66, sotto la guida del vescovo di Gerusalemme Simeone e memori delle profezie di Gesù (Mt., XXIV, 15), lasciarono   Gerusalemme e si rifugiarono in Pella al di là del Giordano e distante 100 km da Gerusalemme (I. SCHUSTER – G. B. HOLZAMMER, Manuale di Storia   Biblica. Il Nuovo Testamento, vol. 2, parte II, Torino, SEI, II ed., 1952, p. 911).

- Eusebio di Cesarea (265 - 340) che fu un vescovo e scrittore greco antico, padre della Chiesa,  ricorda che i cristiani che vivevano a Gerusalemme   all'epoca fuggirono al momento del ritiro di Gaio Cestio Gallo, quattro anni prima dell'assedio.

Ma cosa c’entra tutto questo con noi del XXI secolo? Nella Bibbia ci sono molte altre profezie. Molte si sono già avverate e poche altre si devono avverare ma c’è un avvertimento che somiglia molto a quelli che abbiamo appena letto e al quale dobbiamo dargli la giusta importanza:

Matteo 24:36-44
36 «Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo. 37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. 38 Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39 e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. 40 Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; 41 due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. 42 Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. 43 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. 44 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.

Gesù ci lascia questo avvertimento sempre nello stesso capitolo di Matteo (ma anche in molte altre parti della Bibbia). Un avvertimento molto simile agli altri. Lo vediamo in maniera molto chiara dal fatto che cita Noè e il diluvio universale. 

L’avvertimento tratta essenzialmente del nostro tempo o meglio dire dell’ultimo. 
Ci sono molte religioni cristiane, che hanno più o meno credenze diverse riguardo all'adorazione, alla vita cristiana ed a come ci si debba preparare, ma una cosa è certa e condivisa da tutti i cristiani.


UN GIORNO GESÙ’ TORNERÀ’ E METTERÀ’ FINE A QUESTO MONDO.

Per concludere, abbiamo dei versetti tratti dalla Seconda Lettera di Pietro che non hanno bisogno di molti commenti, ma il messaggio sul ritorno di Gesù è reso in maniera chiara, citando nuovamente la distruzione del mondo avvenuta con il diluvio universale.

2Pietro 3:3-10
3 Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi 4 e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».
5 Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; 6 e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; 7 mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.
8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

Molti non credono nel ritorno di Gesù, anzi prendono in giro la Bibbia e chi ci crede. 
Proprio come fecero gli uomini prima del diluvio che non vollero ascoltare il Signore e grazie alla loro malvagità perirono nelle acque; e come gli abitanti di Gerusalemme che non credettero alle Parole di Gesù e morirono nella distruzione della città.

Oggi abbiamo questo avvertimento e proprio come in passato, il Signore dona la libertà ad ognuno di noi di credere oppure no alla Sua Parola. 

Tuttavia il consiglio che ci viene dato è il seguente:

2Pietro 3:17-18
17 Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; 18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.

Cresciamo nella conoscenza di Gesù, attraverso la preghiera, la lode e lo studio della Sua Parola.

Amen

Giovanni