LETTERA
DALLA TRINCEA
Per prima cosa vorrei salutare tutti voi che leggerete
queste poche righe.
Forse per alcuni di voi saranno parole al vento, per
altri parole di speranza e per altri ancora parole profonde o forse troppo
superficiali.
Forse è la vita di trincea che mi ha cambiato ma in mezzo
a questo combattimento non posso fare a meno di fermarmi a scrivere quelle che
sono le mie esperienze.
Non so in quali battaglie o combattimenti è coinvolto
ognuno di voi ma quello che è successo a me l’ultima volta è stato incredibile.
Ero al mio posto, in trincea e stavo svolgendo le
classiche attività quotidiane che ognuno di noi è chiamato a fare.
Ad un tratto e
senza alcun preavviso si sentì un grosso boato in lontananza, uno
scoppio enorme e assordante, il nemico aveva certamente lanciato uno dei suoi
attacchi più potenti e questa volta aveva mirato su di me.
Senza attendere un istante il Re si precipitò alle mie
spalle e con voce ferma mi urlò “Alza lo scudo, dritto con quella schiena, non
così, spostati a destra, poi subito a sinistra.”
Ma fu forse la paura, il nervoso o la rabbia che non mi
permisero di seguire gli ordini. Iniziai a pensare ad un piano diverso per
proteggermi ma il Re con voce ancora più alta mi urlò “Non fare di testa tua! Ascolta
me! No, non da quella parte, ma perché non fai come ti dico una buona volta!”.
Poi la Sua voce ebbe una piccola esitazione, il Suo tono
di voce cambiò non erano più gli ordini di un generale, ora sembrava la voce di
un padre preoccupato per il figlio.
Con la voce rotta dal dolore e le lacrime che gli
rigavano il volto, il Re mi disse “Ora è troppo tardi per evitare il colpo.
Alza lo scudo, punta i piedi! Tieniti forte che il colpo arriva, non
preoccuparti, sono proprio qui vicino a te!”
Boom! Il colpo del nemico fu potente! Forse troppo forte.
Sgranai gli occhi e il respiro mi si bloccò in gola e le lacrime iniziarono a
rigarmi il volto.
Restai Così! Fermo e impassibile in mezzo alla battaglia
mentre il mondo continuava la sua corsa.
Guardai il mio braccio che sorreggeva lo scudo, quasi mi
spaventai a vedere come si era ridotto, il colpo fu davvero potente!
La mia presa sullo scudo diminuì, e lo scudo cadde con
fragore a terra.
Mi ritrovai senza protezioni davanti al nemico.
D’un tratto tutte le mie forze vennero meno, caddi in
ginocchio e nonostante la mia vista annebbiata dal dolore, scorsi distintamente
le mie lacrime che si mischiavano al mio sangue sul campo di battaglia.
Sentì la disperazione accecarmi la mente e una voce
dentro di me mi sussurrò
“E’ finita! Il nemico è troppo forte!”
Nel silenzio dello sconforto chiusi gli occhi e mi
abbandonai al dolore e alla tristezza.
Ad un tratto però qualcosa accadde!
Nel silenzio avvertì un suono quasi impercettibile, un
piccolo e accennato sussurro che interruppe il momento di angoscia e di dolore.
Con le poche forze rimaste, tentai di sgomberare la mente
dalla sofferenza che mi opprimeva e cercai con tutto me stesso di capire che
cosa era qual suono tanto lieve.
Più lo cercavo e più quel suono aumentava di intensità
fino a distruggere quel muro di silenzio e disperazione che si era impossessato
della mia mente.
Con mia sorpresa scoprì che quel suono così
impercettibile in realtà era una voce, una voce calma e serena
Ripresi lentamente a sentire la voce del Mio Re. Scorsi
distintamente una domanda “Figlio Mio! Sei sicuro che il nemico ha vinto!?”
Più la ascoltavo e più mi accorgevo che quella voce mi
stava donando nuove forze. Sentì intorno a me i suoni della battaglia, capì che
non era ancora finita, il mondo intorno a me stava continuando a girare.
Con le poche forze rimaste trassi un profondo respiro e
alzando al cielo gli occhi pieni di lacrime urlai “Aiuto mio RE!”.
Poi restai in attesa, in ginocchio, ancora sofferente e
consapevole che quel colpo avrei potuto evitarlo o almeno diminuire i danni se
solo avessi ascoltato le direttive del Re.
Ad un tratto il miracolo accadde. Vidi davanti a me il Re,
che con amore mi aiutò ad alzarmi. Raccolse il mio scudo, gli diede una
sistemata e me lo porse dicendo “ Figlio Mio! La prossima volta ascolta ciò che
ti dico e vedrai che molti colpi li eviterai e quelli che non potrai evitare
non ti faranno così male.”
Mi asciugai le lacrime e risposi “Perdonami Mio Re! La
prossima volta ti ascolterò di più! Ma dimmi, quando avrà termine questa
battaglia? Quando il nemico verrà definitivamente sconfitto ed io e miei
fratelli e sorelle potremmo tornare a casa tutti insieme? E’ davvero dura!”.
Lui mi guardò con amore e disse “Presto figlio mio! Ma
non ti preoccupare, in ogni istante ricorda che non ti lascio solo neanche un
secondo. Sono sempre vicino a te, a
combattere per te ed a rialzarti quando cadi. I colpi del nemico sono molto
potenti ma tieni duro, le battaglie si vincono e si perdono ma ricorda che la
guerra è già vinta!”
Dopo aver ascoltato queste parole, nella mia mente, la
disperazione lasciò il posto alla speranza. Alzai lo scudo, mi sistemai l’elmo.
E dicisi nuovamente di continuare a combattere
Ora mi sento ancora pronto per seguire il Re in
battaglia. Ho appena sentito un boato in lontananza, Gesù mi sta chiamando al
mio posto, torno a combattere. Fratelli miei… ci vediamo in Trincea!!
Giovanni
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